Salerno, 23 luglio 2025 – Un episodio sconvolgente ha turbato l’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Una neonata di soli quattro mesi è stata trovata positiva alla cocaina. La situazione è precipitata quando il padre della piccola l’ha portata via senza permesso, scatenando una caccia all’uomo. Le autorità stanno ora cercando di comprendere come una contaminazione così grave sia potuta avvenire in una bambina così piccola, mentre le indagini si concentrano sull’intero nucleo familiare.
La scoperta della positività alla cocaina della neonata e il ricovero
La bambina era arrivata al pronto soccorso pediatrico del Ruggi d’Aragona in condizioni non gravi, ma che richiedevano attenzione immediata. Dopo i primi accertamenti, i medici hanno deciso per il ricovero. Tuttavia, i risultati degli esami di laboratorio hanno rivelato una verità sconcertante: nelle urine della neonata era presente un’elevata concentrazione di cocaina. Questa scoperta ha immediatamente fatto scattare i protocolli di segnalazione alle forze dell’ordine, dato il coinvolgimento di un minore in una situazione così delicata. Nonostante la gravità iniziale, la piccola stava reagendo positivamente alle terapie e le sue condizioni erano in miglioramento, sebbene necessitasse ancora di costante monitoraggio e assistenza ospedaliera.
La fuga del padre e le ricerche in corso
La situazione è precipitata questa mattina quando il padre della neonata si è introdotto nel reparto e ha prelevato la figlia senza alcuna autorizzazione medica, scomparendo rapidamente. Questo gesto ha spinto la Polizia di Stato e i Carabinieri ad avviare ricerche immediate, utilizzando telecamere di videosorveglianza e controlli sul territorio, con la priorità assoluta di garantire la salute della bambina, ora fuori dal controllo medico.
Uno dei primi interrogativi degli inquirenti ha riguardato la modalità di contaminazione. Inizialmente si era pensato all’allattamento, ma questa ipotesi è stata esclusa dai medici per l’incompatibilità tra le quantità rilevate e tale via di trasmissione. Questo dato sposta l’attenzione su scenari più inquietanti legati all’ambiente familiare della neonata. La Procura di Salerno, che ha aperto un’inchiesta e disposto ulteriori accertamenti, sta ora cercando di ricostruire i movimenti dei genitori e le possibili esposizioni a sostanze simili.






