Napoli, 30 settembre 2025 – È iniziato questa sera un presidio permanente al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, situato a Porta di Massa. L’iniziativa è promossa dal Collettivo Autorganizzato Universitario e da Ecologia Politica con l’obiettivo di seguire in diretta l’avvicinamento della Global Sumud Flotilla verso la Striscia di Gaza e di prepararsi a eventuali azioni di blocco dell’ateneo qualora la flotta fosse fermata o attaccata dall’esercito israeliano.
Presidio universitario e mobilitazione studentesca a Napoli e Roma

Il presidio all’interno della facoltà di Lettere e Filosofia è accompagnato dalla presenza di tende e bandiere palestinesi, simbolo del sostegno degli studenti verso la popolazione di Gaza. “Come avevamo preannunciato, siamo pronti a bloccare tutto non appena la Flotilla sarà fermata o attaccata dall’esercito israeliano – spiegano i promotori – Seguiremo qui tutta la notte l’andamento della Flotilla”.
Parallelamente, anche a Roma è stata occupata la facoltà di Scienze Politiche, con un appello rivolto a tutta la cittadinanza a prepararsi a blocchi e mobilitazioni in sostegno della resistenza palestinese e della missione umanitaria della flotte. I collettivi autorganizzati sottolineano l’importanza di costruire luoghi di confronto e aggregazione per combattere solitudine e sofferenza, denunciando inoltre la complicità del governo italiano nell’armare Israele e nel sostenere politiche definite “genocide, coloniali e suprematiste”.
La Global Sumud Flotilla: solidarietà internazionale e sfida al blocco su Gaza
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa umanitaria internazionale nata nel luglio 2025 con lo scopo di rompere il blocco navale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza, duramente colpita da una grave crisi umanitaria e da una carestia che interessa oltre mezzo milione di persone. Composta da oltre 50 imbarcazioni e più di 15.000 partecipanti provenienti da 44 Paesi, la Flottiglia si è mossa da vari porti del Mediterraneo tra agosto e settembre, tra cui Genova, Barcellona, Tunisi e la Sicilia.
La missione mira a portare aiuti concreti, come viveri e medicinali, e ad aprire un corridoio umanitario per la popolazione palestinese, ma rappresenta anche una mobilitazione globale di resistenza nonviolenta. Tra i partecipanti figurano attivisti, medici, artisti e politici provenienti da diverse nazioni, che hanno ricevuto un ampio sostegno popolare in molte città europee. In Italia, la CGIL e altri sindacati hanno organizzato manifestazioni e scioperi generali in decine di città per protestare contro la guerra nella Striscia di Gaza e per appoggiare la Flotilla.
Il nome “Sumud” richiama il concetto arabo di perseveranza e resilienza, simbolizzato dall’ulivo, pianta che rappresenta la radicazione e la resistenza. L’azione della Flottiglia si inserisce in una tradizione di iniziative simili, come la Freedom Flotilla del 2010, che hanno tentato di sfidare l’assedio israeliano con mezzi civili e pacifici.
La situazione a Gaza si fa sempre più drammatica: secondo l’Integrated Food Security Phase Classification, entro la fine di settembre 2025 più di 640.000 persone vivranno condizioni di insicurezza alimentare catastrofica, con un aumento esponenziale della malnutrizione, soprattutto tra i bambini. In questo contesto, la mobilitazione internazionale della Global Sumud Flotilla rappresenta un tentativo concreto di fornire aiuti urgenti e di richiamare l’attenzione globale sulla crisi umanitaria in corso.






