Napoli, 30 ottobre 2025 – Si sono svolti oggi nella chiesa di Santa Maria dell’Arco a Miano i funerali di James Senese, il celebre sassofonista napoletano scomparso il 29 ottobre all’età di 80 anni. Un afflusso straordinario di persone, tra amici, colleghi musicisti e semplici ammiratori, ha affollato la chiesa e i suoi dintorni per rendere omaggio a uno dei padri del Neapolitan Power.
L’ultimo saluto a un’icona della musica napoletana

La cerimonia funebre ha avuto momenti di forte commozione, scanditi dalle testimonianze di amici storici e collaboratori come Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, Enzo Gragnaniello, Nino D’Angelo e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il feretro, sul quale erano adagiati il sax – simbolo della carriera di Senese –, un ritratto del musicista e un mazzo di fiori, è uscito dalla chiesa accompagnato da lunghissimi applausi e dalle note di “Chi tene ‘o mare”, una delle sue canzoni più amate.
Il quartiere di Miano, dove Senese è cresciuto e ha sempre vissuto, ha salutato il suo figlio più illustre con cori di “Salutaci Pino” e “James, sei la storia”. Numerosi i colleghi presenti, tra cui anche il candidato del centrosinistra Roberto Fico, che ha sottolineato come “mi viene difficile immaginare Napoli senza James Senese. Era Napoli”.
Una vita dedicata alla musica e alla giustizia sociale
Nato a Napoli nel 1945 da madre napoletana e padre afro-americano, Senese aveva iniziato a suonare il sassofono da giovanissimo, influenzato dai suoni americani portati dai soldati statunitensi. Nel corso della sua lunga carriera, che ha attraversato quasi sei decenni, ha spaziato tra jazz, rock, soul e funky, collaborando con artisti di fama internazionale come Pino Daniele, Gil Evans e Bob Marley.
Fondatore dei Napoli Centrale, ha contribuito a far conoscere la musica napoletana nel mondo, diventando un simbolo della cultura partenopea. Durante la cerimonia, è stato ricordato non solo come un “grande musicista” ma anche come un uomo di profonda generosità e impegno sociale, che ha rappresentato la voce di chi vive ai margini della società.
Enzo Avitabile ha ricordato con affetto le strade intrecciate con Senese, mentre Nino D’Angelo ha sottolineato il suo ruolo di portavoce delle persone private dei loro diritti fondamentali. Al termine della funzione, il sindaco Manfredi ha definito Senese un “cantore della città” e un simbolo della Napoli multiculturale e creativa, radicata nei quartieri periferici.
Il mondo della musica e la città di Napoli hanno dato così l’ultimo saluto a un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia culturale italiana e internazionale.
Fonte: Raffaele Accetta - I funerali di James Senese: l'ultimo saluto a Napoli sulle note di "Chi tene 'o mare"






