Napoli, 3 ottobre 2025 – Una manifestazione imponente ha attraversato oggi le vie di Napoli con un corteo di circa 40mila persone organizzato in solidarietà con la popolazione di Gaza. La mobilitazione, inserita nel più ampio sciopero generale nazionale, ha visto una partecipazione diffusa anche in altre città italiane, con oltre 2 milioni di persone in piazza secondo la Cgil.
Il corteo di Napoli: dalla piazza Garibaldi al porto

La manifestazione è partita questa mattina da piazza Garibaldi, cuore pulsante della città, proseguendo lungo via Marina e attraversando il porto di Napoli, dove la presenza dei manifestanti ha causato il blocco degli accessi e del traffico veicolare. A guidare la marcia un grande striscione con la scritta “Palestina libera”, accompagnato da un fitto susseguirsi di bandiere della Palestina e di sigle sindacali come Usb, Cgil e Potere al Popolo.
Durante il corteo si sono susseguiti interventi di esponenti politici e sindacali: Giuliano Granato di Potere al Popolo ha dichiarato che si cerca di colmare il vuoto del Governo italiano impegnandosi nel blocco del trasporto di armi verso Israele. Dal canto suo, Nicola Ricci della Cgil ha rilanciato lo slogan “Stop genocidio”, mentre Usb Campania ha posto l’accento sulla necessità di “alzare i salari, abbassare le armi”. La manifestazione si è conclusa in piazza del Carmine, ma gli organizzatori hanno annunciato ulteriori iniziative di protesta.
Sciopero generale e proteste in tutta Italia
La giornata di mobilitazione si inserisce in un contesto nazionale di forti proteste e agitazioni. La Cgil ha comunicato che oltre 2 milioni di persone hanno partecipato ai cortei organizzati in più di 100 città italiane, con la capitale Roma che ha visto sfilare circa 300mila manifestanti. In Lombardia si sono contati oltre 150mila partecipanti e a Milano la tangenziale è stata bloccata da gruppi di manifestanti, con scontri e cariche da parte delle forze dell’ordine in diverse città, tra cui Bologna, Torino e Milano.
Le tensioni più rilevanti si sono registrate a Bologna, dove cariche della polizia hanno provocato il ricovero di una giovane donna con gravi lesioni oculari, e a Milano, dove i manifestanti hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. A Napoli il blocco del porto ha causato disagi anche ai collegamenti marittimi con le isole del golfo.
Lo sciopero generale, promosso da Usb, Cgil, Cub e Sgb, ha coinvolto numerosi settori pubblici e privati, con adesioni medie intorno al 60% su scala nazionale. La protesta è stata indetta in risposta al blocco israeliano della missione umanitaria Global Sumud Flotilla e a sostegno della popolazione palestinese di Gaza, città con oltre 590mila abitanti che affronta da anni una situazione di crisi umanitaria e conflitti ricorrenti.
Le manifestazioni hanno avuto eco anche all’estero, con adesioni significative di personale italiano in istituzioni a Madrid, Barcellona e Lisbona, che hanno espresso un fermo no al genocidio e all’aggressione contro la Flotilla.
In questo quadro, le piazze italiane si sono trasformate in un luogo di forte mobilitazione sociale e politica, con un’ampia partecipazione che testimonia la sensibilità e l’attenzione verso il conflitto in Medio Oriente e la condizione della Striscia di Gaza.






