Il murale di aleXsandro Palombo alla GAM di Milano offre una critica visiva sul governo della città, intrecciando arte, urbanistica e attualità giudiziaria.
Milano, 22 luglio 2025 – Un nuovo murale dell’artista aleXsandro Palombo è comparso sulla facciata della Galleria d’Arte Moderna di Milano, suscitando grande attenzione e riflessioni sulla situazione urbanistica e politica della città. L’opera, intitolata Milano Murata, raffigura il sindaco Beppe Sala vestito da muratore, intento a murarsi da solo dietro una finestra finta, con una spatola nella mano destra e una mattonella verde decorata con il simbolo del dollaro nella sinistra, a simboleggiare la chiusura e la complessità del contesto urbano milanese.
Un murale tra arte e denuncia urbana
Palombo ha sapientemente sfruttato una nicchia murata reale del palazzo storico per realizzare un’illusione ottica di forte impatto. La scelta del luogo non è casuale: nelle immediate vicinanze si trova Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, celebre opera che celebra la dignità del lavoro e la forza collettiva. Il contrasto tra le due opere – quella collettiva e quella solitaria di Sala che si mura – crea un dialogo silenzioso ma potente, che invita a riflettere sulle sfide della città e sulla gestione politica dell’urbanistica.
L’opera arriva in un momento particolarmente delicato per Milano, scossa da un’inchiesta urbanistica che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dello stesso sindaco Sala, oltre alla richiesta di domiciliari per l’assessore all’Urbanistica e un noto imprenditore del settore immobiliare. Le accuse si riferiscono a un presunto modello di sviluppo che favorirebbe un’espansione edilizia incontrollata e pratiche di “corruzione circolare”, sebbene al momento non vi siano certezze giudiziarie sui reati.
Il contesto dell’inchiesta e il dibattito politico
L’ex sindaco di Milano, Piero Borghini, intervistato da FIRSTonline, ha sottolineato che la situazione attuale non è paragonabile a Tangentopoli degli anni ’90: “Allora la corruzione era palpabile, oggi si parla di espansione immobiliare incontrollata e suggestioni letterarie, ma i reati sono da dimostrare”. Borghini ha evidenziato come la magistratura debba distinguere tra reati concreti e analisi sociologiche, esortando a non “rubare il mestiere alla politica”.
Il dibattito politico si è infiammato con la richiesta di dimissioni del sindaco da parte di alcune forze di destra e dei Cinque Stelle, mentre il centrosinistra, e in particolare il PD, difende Sala, sottolineando la necessità di attendere gli sviluppi giudiziari senza pregiudizi. Sala stesso ha preso le distanze dall’inchiesta, dichiarandosi sereno e fiducioso nel percorso giuridico.
L’installazione di aleXsandro Palombo, dunque, si inserisce in questo clima di tensione e riflessione, diventando un simbolo visivo della complessità che attraversa Milano tra arte, politica e urbanistica. Con un messaggio forte e diretto, il murale invita la città a guardare con attenzione alle sue trasformazioni e alle responsabilità di chi le governa.
Fonte: Sebastiana Risso - Inchiesta urbanistica, nuovo murale con il sindaco Beppe Sala tra mattoni e dollari





