Napoli, 1 agosto 2025 – Prosegue l’inchiesta sulla morte di Michele Noschese, noto come Dj Godzi, il deejay napoletano deceduto a Ibiza in circostanze ancora da chiarire dopo un intervento della Guardia Civil. La procura di Roma, competente per i casi riguardanti cittadini italiani all’estero, ha disposto il sequestro della salma e aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale.
Le versioni contrastanti sulla morte di Dj Godzi
La polizia spagnola ha reso noto che Noschese sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio dovuto a un malore mentre si trovava in stato di agitazione, presumibilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo la Guardia Civil, intervenuta dopo una segnalazione per minaccia con coltello a un vicino, gli agenti avrebbero tentato di contenerlo e rianimarlo sul posto, senza successo. L’autopsia spagnola non avrebbe rilevato segni di lesioni sul corpo.
Dall’altro lato, la famiglia Noschese contesta fermamente questa versione e ha presentato una denuncia chiedendo giustizia. Il padre di Michele, Giuseppe Noschese, medico ex primario del Trauma Center del Cardarelli di Napoli, ha riferito che secondo testimonianze ricevute il figlio sarebbe stato legato mani e piedi, immobilizzato in posizione di sottomissione e colpito al torace dagli agenti. Ulteriori accertamenti effettuati dalla famiglia hanno evidenziato la presenza di fratture a entrambe le clavicole e a sette costole, elementi che rendono necessaria una nuova autopsia disposta dalla procura romana.
La posizione della famiglia e le indagini in corso
Giuseppe Noschese ha espresso il suo dolore e la volontà di ottenere la verità su quanto accaduto: “Non cerco vendetta, ma solo giustizia“. Ha inoltre annunciato l’intenzione di far cremare la salma del figlio, ritenendo intollerabile riportare a casa Michele in quelle condizioni. La famiglia si è avvalsa di tre avvocati per chiedere l’identificazione degli agenti coinvolti e l’acquisizione dei filmati relativi all’arresto.
La vicenda è seguita da vicino dalla Farnesina e dal ministro Tajani. Il console a Ibiza è in contatto con la famiglia per garantire supporto. La procura di Roma prosegue con l’acquisizione di tutti gli elementi utili, comprese le consulenze tecniche e le analisi medico-legali, per fare piena luce sulla dinamica della morte del giovane dj, molto noto e stimato a Ibiza dove viveva da oltre dieci anni.






