Palermo, 6 agosto 2025 – Continua a tenere alta l’attenzione il caso della morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa di laurea. I familiari della ragazza hanno reso una lunga deposizione ai carabinieri, concentrandosi in particolare sullo stato di salute di Simona, mentre la Procura di Termini Imerese prosegue le indagini per chiarire le cause del decesso e la dinamica dei fatti.
Familiari e Procura, due versioni divergenti
I genitori e i fratelli di Simona hanno ribadito che la giovane atleta godeva di ottima salute e che era sottoposta regolarmente a controlli medici per l’attività agonistica. Tuttavia, la ricostruzione della famiglia appare in contrasto con la versione della Procura, che ha diffuso una nota ufficiale per rispondere alle affermazioni avanzate dagli avvocati e dai familiari.
Secondo l’inchiesta, infatti, Simona è stata trovata esanime sul fondo della piscina, in un angolo poco illuminato e distante dalla zona dove si trovavano il bar e la consolle musicale. La posizione del corpo a faccia in giù smentirebbe le informazioni fornite alla famiglia. Inoltre, la Procura ha confermato che sono stati sequestrati i vestiti della ragazza, il costume da bagno e diverse bottiglie di alcolici rinvenute nella villa, contrariamente a quanto sostenuto dai familiari, che avevano affermato che a bordo piscina non vi fossero tracce di alcolici.
Gli accertamenti medici sul corpo di Simona Cinà
Le indagini comprendono una serie di accertamenti medico-legali: la Tac, la risonanza magnetica e le radiografie sul corpo di Simona sono state effettuate nella notte, mentre l’autopsia è stata fissata per giovedì all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Gli esami istologici e tossicologici saranno fondamentali per stabilire se la morte sia stata causata da un annegamento o da un altro fattore.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
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