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Morte del dj Michele Noschese a Ibiza, il padre: “La versione della polizia non è credibile”

by Alessandro Bolzani
22 Luglio 2025
Una vettura della guardia civil spagnola

Una vettura della guardia civil spagnola | EPA/MARCIAL GUILLEN - Alanews.it

Napoli, 22 luglio 2025 – È stato depositato un esposto da parte di Giuseppe Noschese, padre di Michele Noschese, noto come Dj Godzi, il dj napoletano di 35 anni morto a Ibiza nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio. Il medico napoletano contesta la versione fornita dalla polizia spagnola, che attribuisce il decesso a un arresto cardiaco sopraggiunto dopo un malore nella residenza dell’artista. Secondo il padre, invece, le circostanze della morte sono “grandemente sospette” ed è necessaria un’indagine approfondita per omicidio volontario a carico degli agenti intervenuti.

Le contestazioni della famiglia di Michele Noschese

L’esposto presentato da Giuseppe Noschese sottolinea come, secondo le testimonianze raccolte, Michele sarebbe stato colpito almeno tre volte alla testa dagli agenti di polizia, che lo avrebbero poi condotto in una stanza dove nessuno è stato autorizzato ad entrare. Giuseppe Noschese, intervistato dal Tg1, ha dichiarato: “Io e la mia famiglia non cerchiamo vendetta, ma giustizia. La polizia ha fatto uscire tutti dalla festa in corso nella casa di mio figlio, lasciandolo solo, legato mani e piedi, e sembra sia stato malmenato in modo particolarmente energico“. La famiglia, assistita dall’avvocato Paola Filippelli, ha nominato un proprio consulente medico legale per seguire l’autopsia e le indagini.

La morte di Noschese è stata comunicata al padre “telefonicamente da alcuni amici di mio figlio. Mi sono precipitato e sono arrivato la sera del 19“, ha dichiarato in esclusiva alla Tgr. “Mi dicono – ha aggiunto – che stavano facendo una riunione tra amici, suonavano, bevevano qualcosa, mangiavano. Ci sono stati po’ di schiamazzi ed è stata chiamata la polizia. Mi hanno riferito che gli agenti hanno fatto uscire tutti e sono rimasti soli con mio figlio che, da quello che mi hanno detto, è stato legato mani e piedi, messo in una condizione di sottomissione e sembrerebbe che sia stato malmenato in maniera particolarmente energica, al punto tale che non è stato nemmeno necessario un trasferimento in ospedale ma direttamente all’obitorio“.

“Attualmente – ha aggiunto Noschese – le indagini sono in corso, la Farnesina con la sua rappresentanza consolare di Barcellona, ci è stata tanto vicina in questa occasione, ha agevolato moltissimo tutta la parte burocratica e nel pomeriggio è previsto l’arrivo qui ad Ibiza del nostro console generale a Barcellona per seguire da vicino la vicenda. Ieri mattina si è tenuta l’autopsia, devo dire abbastanza frettolosamente, il nostro perito di parte è arrivato stamattina e probabilmente chiederà un’integrazione diagnostica a ciò che l’autopsia ha messo in evidenza ieri. Siamo speranzosi in un risultato che dia giustizia a mio figlio; né io ne la mia famiglia siamo alla ricerca di una vendetta o di colpevoli, vogliamo solo capire l’accaduto come si è manifestato e come mai mio figlio, che godeva di ottima salute, è così tragicamente morto. Chiediamo una spiegazione plausibile. Dopodichè terremo il cuore un po’ più in pace di come ce l’abbiamo attualmente“.

La ricostruzione

Secondo fonti locali, la Guardia Civil sarebbe intervenuta dopo una segnalazione per il volume troppo alto della musica durante la festa. La versione ufficiale della polizia spagnola sostiene che Noschese, in preda a convulsioni e sotto effetto di sostanze stupefacenti, avrebbe minacciato un vicino con un coltello e che gli agenti avrebbero tentato di contenerlo. Poco dopo, il 35enne si sarebbe accasciato in preda alle convulsioni e i poliziotti avrebbero tentato senza successo di rianimarlo con delle manovre cardiopolmonari. La sua morte sarebbe quindi avvenuta sul posto a causa di un arresto cardiaco.

Tuttavia, alcune testimonianze raccolte da amici presenti alla festa raccontano di un alterco e di percosse subite da Michele, che sarebbe stato trascinato fuori dall’abitazione e poi caricato su un’ambulanza diretta all’obitorio dell’isola, senza passare per un ospedale.

Reazioni ufficiali e indagini in corso

La magistratura spagnola ha aperto un’inchiesta per fare piena luce sull’accaduto. Giuseppe Noschese nell’esposto ha chiesto l’apertura di un’indagine autonoma e approfondita, con l’acquisizione e la messa in sicurezza dei filmati dell’arresto e l’identificazione di tutti gli agenti presenti durante l’intervento.

Il Consolato italiano a Barcellona segue con attenzione la vicenda, fornendo assistenza alla famiglia Noschese. La comunità artistica e musicale ha espresso cordoglio per la scomparsa di Dj Godzi, noto nel circuito internazionale della musica elettronica e techno-house, che si esibiva regolarmente nei club di Ibiza, Londra, Parigi, Barcellona e New York.

Anche la politica locale è intervenuta: Antonio Bassolino, durante il consiglio comunale di Napoli, ha chiesto che il Comune segua attentamente l’evoluzione delle indagini mantenendo un contatto diretto con il Ministero degli Esteri e ha proposto un minuto di raccoglimento in memoria del giovane dj partenopeo. Fulvio Martusciello, eurodeputato e segretario di Forza Italia in Campania, ha dichiarato: “Vogliamo la verità sulla morte di Michele Noschese. La sua morte improvvisa non può restare nell’ombra”.

Per approfondire: Michele Noschese morto a Ibiza. Il dj napoletano noto come ‘Godzi’ aveva 35 anni

Tags: prima paginaUltim'ora

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