Olbia, 20 agosto 2025 – Restano avvolti nel mistero i contorni della tragica morte di Giovanni Marchionni, il giovane di 21 anni originario di Bacoli (Napoli) trovato privo di vita a bordo di uno yacht ormeggiato nel porticciolo della Marina di Portisco, a Olbia, nella Costa Smeralda, la mattina dell’8 agosto scorso. La Procura di Tempio Pausania, con il sostituto procuratore Milena Aucone, ha disposto una perizia tecnica sul natante, con l’incarico al perito che sarà formalmente conferito il 22 agosto negli uffici della Procura.
Perizia sul motoscafo e indagini in corso
L’accertamento tecnico irripetibile sarà incentrato su elementi specifici dell’imbarcazione, in particolare sul vano batterie e sul serbatoio delle acque nere, per chiarire eventuali cause riconducibili a esalazioni chimiche, ipotesi al momento ritenuta una possibile causa del decesso. Intanto, l’Inail ha aperto un’indagine per stabilire se Marchionni si trovasse a bordo per motivi di lavoro o semplicemente per una vacanza, in quanto era ospite presso la famiglia dell’armatore per cui lavorava.
L’autopsia, eseguita il 14 agosto dal medico legale Francesco Serra presso l’istituto di Medicina legale di Sassari, non ha fornito risposte definitive sulle cause del decesso, ed ora si attendono gli esiti delle analisi tossicologiche e istologiche sui tessuti prelevati. La famiglia del giovane si è già affidata all’avvocato Maurizio Capozzo, che ha annunciato la nomina di un consulente di parte per seguire il caso, mentre la proprietà dell’imbarcazione è rappresentata dall’avvocato Sebastiano Giaquinto.



