I cadaveri sono stati ritrovati nel canale Coolidge sul monviso, probabilmente il decesso è avvenuto in seguito a una caduta
Erano scomparsi da oltre 24 ore sul versante nord del Monviso. Questa mattina, la tragica scoperta: i corpi senza vita di due alpinisti, un uomo di 55 anni originario di Cengio (Savona) e una donna, sono stati individuati all’interno del canale Coolidge. A confermare il ritrovamento è il Soccorso alpino piemontese. Vediamo i dettagli della vicenda.
Tragedia ad alta quota: morti i due alpinisti dispersi sul Monviso
L’allarme era scattato nella tarda serata di ieri, intorno alle 22, quando i familiari avevano segnalato la mancanza di contatti con i due escursionisti, partiti lunedì con l’obiettivo di raggiungere il bivacco Villata. Da lì, nella notte, avrebbero dovuto affrontare l’impegnativa ascensione del canale Coolidge, una via alpinistica che si snoda lungo il versante settentrionale del Monviso.
Le ricerche
Dopo la segnalazione, sono immediatamente scattate le ricerche. La centrale operativa del Soccorso alpino ha avviato i primi accertamenti contattando, tramite radio d’emergenza, i gestori del Rifugio Quintino Sella e del bivacco Boarelli, senza però ottenere riscontri: le strutture risultavano vuote. Poco dopo, una squadra di soccorritori a terra ha individuato l’auto dei due dispersi, parcheggiata al Pian del Re.
Le operazioni di ricerca sono proseguite all’alba, con il supporto dell’elisoccorso regionale coordinato da Azienda Zero Piemonte. Una squadra si è recata al bivacco Andreotti per verificare l’eventuale percorso di discesa, mentre un secondo gruppo ha raggiunto la cima del Monviso, consultando anche il libro di vetta per cercare eventuali tracce del passaggio dei due alpinisti.
È stato l’elicottero del soccorso a scoprire i corpi all’interno del canale Coolidge. Le vittime, presumibilmente precipitate durante la scalata, sono state raggiunte al verricello da tre tecnici del Soccorso alpino, che ne hanno constatato il decesso. Le operazioni di recupero sono state effettuate successivamente, su autorizzazione del magistrato, con l’intervento dell’elicottero dei vigili del fuoco e in coordinamento con il Soccorso alpino della Guardia di Finanza.