Individuato il cadavere, illesi quattro compagni
Un tragico incidente ha scosso la comunità degli appassionati di montagna, con la morte di uno scialpinista sul Monte Rosa. L’evento si è verificato lungo il Canalone Marinelli, una zona nota per le sue sfide e la bellezza paesaggistica, ma che può rivelarsi pericolosa, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse. Il gruppo di scialpinisti, composto da quattro o cinque persone, stava affrontando la discesa quando il tragico evento ha avuto luogo. La guida esperta ha prontamente allertato i soccorsi, attivando una risposta rapida da parte delle autorità competenti.
L’intervento dei soccorsi
Dopo l’allerta, un’unità dell’elisoccorso è decollata da Borgosesia, mentre i soccorritori si sono diretti verso il luogo dell’incidente sul Monte Rosa. Si è trattato di un momento critico, poiché due membri del gruppo, inizialmente dispersi, sono stati successivamente individuati e recuperati in buone condizioni. Questi due scialpinisti erano bloccati su un salto di roccia, ma fortunatamente non avevano riportato ferite. La situazione, però, si è rivelata più complessa per il terzo componente del gruppo.
Le circostanze dell’incidente
Il gruppo aveva raggiunto la Capanna Margherita, situata a circa 2.800 metri di altitudine, prima di affrontare la discesa lungo il canalone. Le prime informazioni indicano che l’incidente è avvenuto a circa 2.900 metri di quota, in un’area caratterizzata da abbondante neve. Questo elemento ha reso le operazioni di recupero particolarmente difficili e ha contribuito alla complessità della situazione. Dopo ore di ricerche, il corpo dello scialpinista è stato finalmente localizzato sulla parete est della montagna.
Il gruppo di scialpinisti, piemontesi e lombardi, era composto da quattro persone, più una guida. Due di loro sono di Alagna Valsesia (Vercelli), uno di Varese, un altro di Monza e il quinto di Milano. Il canalone in cui è avvenuto l’incidente è noto per quanto è impervio e in genere proprio per questo viene percorso in discesa. Non mancano inoltre in passato incidenti, anche mortali, tra cui quello dello stesso Damiano Marinelli, al quale è intitolato lo stesso canalone. L’alpinista morì nel 1881, in una cordata che tentava l’ascensione.
La sicurezza in montagna
Le autorità locali stanno attualmente indagando sulle circostanze che hanno portato a questo tragico incidente. Non è ancora chiaro se lo scialpinista fosse italiano o straniero, né si conosce la sua età. La comunità degli appassionati di montagna esprime un profondo cordoglio per la tragedia, evidenziando l’importanza della sicurezza durante le attività in alta montagna. Le condizioni meteorologiche variabili e la presenza di neve fresca richiedono particolare attenzione e preparazione.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza degli sport e delle attività praticate in montagna e sull’importanza di avere un equipaggiamento adeguato e di seguire le linee guida fornite dalle autorità competenti. Le indagini proseguiranno per accertare le cause dell’incidente, con l’obiettivo di prevenire simili tragedie in futuro e garantire la sicurezza di tutti gli appassionati di montagna.






