Roma, 13 luglio 2025 – È stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo il padre di Riccardo Boni, il ragazzo di 17 anni morto sepolto sotto la sabbia in una buca scavata sulla spiaggia di Montalto di Castro, provincia di Viterbo. L’indagine, coordinata dalla Procura di Civitavecchia guidata dal Procuratore Alberto Liguori, è partita a seguito del tragico evento avvenuto lo scorso 10 luglio.
I fatti e l’iscrizione nel registro degli indagati
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Riccardo si trovava in vacanza con la famiglia in un campeggio sul litorale di Montalto di Castro, dove avrebbe dovuto trascorrere un mese di relax. Nel primo pomeriggio di giovedì 10 luglio, il giovane si è allontanato dai genitori per giocare con i fratellini di 5 e 8 anni. Mentre la madre era impegnata in cucina e il padre riposava su una sdraio a pochi metri di distanza, Riccardo ha iniziato a scavare una buca nella sabbia, profonda circa un metro e mezzo, con l’intento – secondo quanto riferito – di creare un tunnel per far divertire i più piccoli.
Nel corso del pomeriggio, la sabbia ha improvvisamente ceduto, travolgendo il ragazzo e seppellendolo sotto chili di sabbia nera e pesante. Nonostante le ricerche immediate, avviate dopo che il fratellino più piccolo ha lanciato l’allarme urlando “Riccardo è sotto la sabbia“, il corpo senza vita del giovane è stato estratto dopo circa 40 minuti di scavi frenetici da parte di bagnini, animatori, carabinieri e parenti.
Nel fascicolo aperto dalla Procura, il reato di omicidio colposo è stato ipotizzato come atto dovuto, in quanto assorbe anche eventuali reati omissivi, come la mancata custodia del minore, che per legge compete ai genitori.
Le attività investigative e i prossimi passi
Il Procuratore Alberto Liguori ha disposto una serie di accertamenti tecnici, tra cui l’autopsia sul corpo di Riccardo, che sarà fondamentale per chiarire i tempi esatti del decesso e verificare se si sia trattato di un incidente o se vi siano state altre cause concause, come un malore.
L’indagine mira a ricostruire con precisione quanto accaduto in quei drammatici momenti, valutando le responsabilità e le dinamiche che hanno portato alla tragedia. La profondità e la consistenza della sabbia di Montalto, nota per il rischio di crolli accidentali, sono elementi che gli inquirenti stanno attentamente considerando.
Il padre di Riccardo ha dichiarato di aver tenuto i figli sotto controllo a pochi metri di distanza e di non essersi accorto di quanto stava accadendo, spiegando che il ragazzo non ha avuto il tempo di gridare per chiedere aiuto. Le testimonianze raccolte e le verifiche tecniche potranno fornire ulteriori dettagli per chiarire questo punto cruciale.
La Procura di Civitavecchia prosegue dunque nelle indagini, nel pieno rispetto delle procedure e in attesa degli esiti medico-legali che potranno guidare ulteriori sviluppi.






