Monopoli, 13 agosto 2025 – Nel pieno della stagione estiva, una vicenda che riguarda il lido Marzà di Monopoli ha suscitato un acceso dibattito sulla gestione degli stabilimenti balneari e sulle esigenze delle famiglie con intolleranze alimentari. Maria, madre di due bambini, uno dei quali affetto da celiachia certificata, si è trovata a dover negoziare con il gestore del lido la possibilità di portare un semplice panino per la merenda dei figli.
Restrizioni al lido Marzà: l’eccezione per il figlio celiaco
Di fronte a una richiesta apparentemente banale – poter portare da casa un panino per i bambini – la risposta del proprietario si è rivelata intransigente e condizionata: “In via del tutto eccezionale può portare il panino, ma solo per il bambino con l’intolleranza”. Questo permesso, definito “una cortesia”, doveva avvenire in modo discreto, “lontano da sguardi indiscreti”, e con l’obbligo di concordare dove riporre la merenda. Per il fratellino senza intolleranze, invece, il divieto era totale.
Come raccontato da Repubblica Bari, Maria ha cercato di spiegare che la richiesta era semplice e che il regolamento regionale consente di portare cibo e bevande a uso strettamente personale, soprattutto in presenza di specifiche esigenze alimentari. Tuttavia, il gestore ha mantenuto una posizione rigida, negando qualsiasi deroga per il secondo figlio.
La gestione privata e le tensioni con i clienti
La situazione è degenerata quando il proprietario ha risposto con tono aggressivo, chiedendo a Maria di non avvicinarsi e sostenendo che il lido fosse “proprietà privata”, motivo per cui le regole interne dovevano essere rispettate senza eccezioni. Maria ha definito l’atteggiamento “assurdo e umiliante”, soprattutto considerando il prezzo di 60 euro per due lettini e il parcheggio, un costo che includeva implicitamente l’obbligo di consumare cibo all’interno del lido.
Questo episodio mette in luce come, nonostante la bellezza naturale e l’accoglienza caratteristica del lido Marzà, noto per la sua posizione su un lembo di roccia marina e per la qualità dell’ambiente mediterraneo che lo circonda, permangano rigidità e mancanza di flessibilità nella gestione delle esigenze delle famiglie. Marzà, infatti, è riconosciuto anche per la sua offerta gastronomica di prodotti freschi e genuini tipici della tradizione pugliese, ma la politica interna sul consumo di cibo esterno ha generato forti polemiche.
La vicenda riporta all’attenzione il delicato equilibrio tra gestione privata e diritti dei consumatori, soprattutto di chi deve affrontare intolleranze o esigenze alimentari particolari, un tema sempre più centrale nelle località turistiche italiane.






