Algopolio, associazione milanese specializzata nella tutela dei diritti digitali, ha avviato una class action contro Google, contestando la gestione delle richieste di tutela del diritto all’oblio da parte del motore di ricerca, ritenuta violativa delle norme europee sulla privacy. L’azione collettiva, sostenuta da due studi legali di rilievo, Lexia e OraLex, punta a mettere in luce quello che l’associazione definisce un “comportamento sistematico lesivo” da parte del colosso statunitense.
Class action di Algopolio a Google: violazione del diritto all’oblio
Secondo Algopolio, Google adotterebbe procedure standardizzate e non personalizzate per il rigetto delle richieste di deindicizzazione e rimozione dei contenuti, in violazione della normativa europea in materia di protezione dei dati personali e dei provvedimenti specifici dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. L’associazione sottolinea come “non si tratta solo di rimuovere link isolati, ma di interrompere il meccanismo sistemico che consente al falso di propagarsi e restare accessibile per anni”, trasformando “insinuazioni ed errori in ‘verità digitali’ difficili da cancellare”.
Il presidente di Algopolio, Vincenzo Morabito, ha dichiarato: “La nostra è una battaglia che riguarda i diritti fondamentali e la responsabilità sociale. Pur dichiarandosi neutrale, Google ha continuato a indicizzare e diffondere contenuti falsi e dannosi anche dopo aver ricevuto prove concrete e segnalazioni formali”.
Algopolio e la difesa dei diritti digitali: un impegno costante
Fondata come associazione senza scopo di lucro con sede a Milano, Algopolio si dedica alla tutela dei diritti digitali e alla promozione della trasparenza nell’ambito delle piattaforme digitali. L’associazione opera attraverso iniziative di sensibilizzazione, consulenza e azioni giudiziarie, con l’obiettivo di garantire il rispetto del diritto all’oblio e la protezione della privacy degli utenti online.
Il manifesto di Algopolio evidenzia come l’era digitale abbia trasferito il potere decisionale dagli stati agli algoritmi, con le grandi piattaforme che detengono il controllo sulla visibilità e sulla reputazione degli individui. In questo contesto, Algopolio si propone di difendere la libertà e l’autodeterminazione digitale, ponendo l’essere umano al centro del processo tecnologico e contrastando la disinformazione e la diffusione di contenuti dannosi.
L’azione legale contro Google rappresenta un passo significativo nella lotta per la tutela del diritto all’oblio, un diritto riconosciuto dalla Corte di Giustizia Europea e sempre più minacciato dall’opacità e dalla lentezza delle procedure adottate dai colossi del web.






