Milano, 26 ottobre 2025 – Si è svolta questa mattina presso il Campo X del Cimitero Maggiore di Milano la tradizionale cerimonia di commemorazione dei Caduti civili e militari della Repubblica Sociale Italiana (RSI). L’evento, organizzato come ogni anno dal movimento neofascista Lealtà e Azione tramite l’associazione Memento, ha visto la partecipazione di una quarantina di militanti che si sono raccolti per ricordare coloro che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, scelsero di continuare a combattere al fianco del fascismo.
Commemorazione e manifestazioni al Cimitero Maggiore

Durante la cerimonia è stata deposta una corona di fiori sull’altare del Campo X, luogo in cui sono sepolti i caduti della RSI, mentre diversi partecipanti hanno reso omaggio alle tombe dei defunti. Tra le lapidi più significative, particolare attenzione è stata rivolta a quella di Nicola Bombacci, figura storica controversa, fondatore del Partito Comunista d’Italia nel 1921 e successivamente aderente alla Repubblica Sociale Italiana, fucilato a Dongo nel 1945 assieme a Benito Mussolini. La sua tomba è stata omaggiata con una rosa rossa, simbolo che richiama il suo passato socialista.
Nonostante il divieto imposto dagli organizzatori di celebrare il cosiddetto “rito del presente” – il saluto romano – alcuni militanti hanno comunque esibito il gesto, suscitando polemiche. La Questura di Milano aveva infatti ribadito il divieto di pratiche che potessero configurarsi come apologia del fascismo. Alcuni partecipanti, circa una trentina, sono stati poi denunciati per aver alzato il braccio nel saluto romano durante la commemorazione.
Dichiarazioni e polemiche sull’evento
Gli organizzatori, attraverso un comunicato stampa diffuso dall’associazione Memento, hanno respinto con fermezza qualsiasi accusa di illegittimità nei confronti della cerimonia. “La commemorazione si celebra da sempre nel rispetto delle leggi vigenti e non omaggia criminali di guerra, bensì soldati e patrioti animati da un unico ideale: l’Italia, nei suoi confini fisici e spirituali”, si legge nel testo. Il comunicato fa inoltre riferimento a un esposto presentato alla Questura da parte del presidente del Municipio 8, Giulia Pelucchi, sottolineando che la manifestazione è stata organizzata nel pieno rispetto delle normative sulla pubblica sicurezza.
Nel corso dell’evento, tra discorsi e preghiere, è emerso un richiamo alla tutela del diritto alla memoria, nonostante le numerose polemiche politiche che negli anni hanno accompagnato questa commemorazione. Un partecipante ha denunciato pubblicamente la presunta censura nei confronti delle bandiere e dei simboli legati alla RSI, evidenziando un clima di tensione e contrapposizione che ancora oggi accompagna il ricordo di quel periodo storico.
La presenza di militanti di destra, tra cui esponenti di Forza Nuova, e la ripetuta esibizione del saluto romano hanno alimentato un dibattito acceso sulla legittimità e i limiti delle manifestazioni pubbliche legate a temi sensibili come la memoria della Repubblica Sociale Italiana.
Fonte: Roberto Smaldore - Milano, saluti romani alla commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana






