Milano, 13 novembre 2025 – Si è svolto questa mattina a Milano, davanti alla sede di Aler in viale Romagna, un presidio in difesa del diritto alla casa e contro le politiche abitative adottate da Aler, dal Comune di Milano e da Regione Lombardia. L’iniziativa ha visto la partecipazione di rappresentanti di Sicet, Unione Inquilini, Associazione Inquilini e Abitanti, Comitato Inquilini di Gratosoglio e Rifondazione Comunista, uniti nel denunciare una situazione di disagio e degrado che interessa migliaia di abitazioni popolari.
Critiche alle politiche abitative di Aler e istituzioni locali

Un membro dell’Assemblea di lotta per la sanatoria, presente al presidio, ha denunciato che Aler, insieme a Regione Lombardia e Comune di Milano, è responsabile del fatto che 10mila case popolari restino vuote. “Le abitazioni continuano a degradarsi per la mancanza di manutenzione ordinaria e programmata – ha spiegato –. Questo accade perché Aler preferisce tenerle vuote per poi rivenderle, speculando così su un diritto fondamentale come quello all’abitare”. Secondo il manifestante, da decenni l’ente mette all’asta immobili che non finiscono nelle mani di chi ne ha realmente bisogno, ma di chi può permettersi di pagarli.
Bruno Cattoli, segretario dell’Unione Inquilini, ha puntato il dito contro la mancanza di finanziamenti statali e regionali all’edilizia pubblica e contro le recenti delibere che consentono ad Aler di destinare parti importanti del proprio patrimonio non più alle assegnazioni o ai cambi alloggio, ma ad altri usi come convenzioni con aziende, affitti a studenti e bandi a canone concordato. Proprio quest’ultimo, in corso, riguarda cittadini con redditi tra 10mila e 16mila euro, con graduatorie che premiano chi ha un ISEE più alto, una contraddizione con la natura dell’edilizia popolare.
Degrado urbano e incremento degli sgomberi
Sul fronte del degrado, Cattoli ha mostrato fotografie che documentano l’abbandono e il deterioramento di interi quartieri popolari. Ha inoltre denunciato un’accelerazione degli sgomberi: “Dopo anni senza sgomberi di massa, ieri ne abbiamo visti cinque a San Siro e stamattina si è tentato uno sgombero a Niguarda nei confronti di una famiglia in difficoltà economica, aspettando addirittura che la figlia compisse 18 anni per procedere”.
I manifestanti hanno annunciato una nuova grande mobilitazione per il 22 novembre in piazzale Loreto, sempre per rivendicare il diritto all’abitare. Nel pomeriggio, una delegazione è stata ricevuta dal presidente di Aler Milano, che ricopre la carica da soli 90 giorni. Mattia Gatti di Sicet Milano ha riferito che il presidente ha preso impegni generici per affrontare le problematiche sollevate, tra cui la valorizzazione e la privatizzazione del patrimonio, le scarsissime assegnazioni e il degrado di alcuni quartieri popolari. Gatti ha sottolineato l’importanza di far crescere un movimento cittadino per trovare soluzioni concrete ai problemi più urgenti, garantendo condizioni di vita dignitose agli abitanti.
Tra le iniziative di Aler Milano aggiornate, si segnala la recente pubblicazione della graduatoria provvisoria per l’assegnazione di unità abitative destinate ai SAP nel Comune e l’istituzione da parte di Regione Lombardia del Contributo Regionale di Solidarietà 2025, rivolto agli assegnatari in difficoltà economica. Questi strumenti rappresentano alcuni degli strumenti messi in campo in un quadro complesso di gestione dell’edilizia pubblica e di tutela del diritto all’abitare.






