Milano, 27 agosto 2025 – Rimane avvolto nel mistero il caso di Silvana Damato, ex tabaccaia di 70 anni, trovata senza vita l’8 agosto scorso nella vasca da bagno del suo appartamento situato in via Alessandro Bisnati, nel quartiere di Bruzzano, alla periferia nord di Milano. A quasi tre settimane dal ritrovamento del corpo, le indagini coordinate dalla Procura di Milano e supportate dai carabinieri della compagnia Duomo e dal Nucleo investigativo, sono ancora in corso. L’ipotesi di un omicidio si rafforza ma le cause precise della morte restano da chiarire.
Silvana Damato, ritrovamento e i primi rilievi
La scoperta del corpo è avvenuta dopo che gli amici della donna, pensionata e divorziata, non vedendola presentarsi al consueto appuntamento per giocare a burraco al Parco Nord, hanno dato l’allarme. La porta di casa era chiusa dall’interno con più mandate, ma sorprendentemente sono risultate scomparse le chiavi di casa, un elemento che ha subito insospettito gli inquirenti. I vigili del fuoco hanno dovuto entrare calandosi dal tetto del palazzo Aler al sesto piano dove abitava Silvana.
Sul corpo della donna trovato semivestito, immerso in una vasca da bagno piena d’acqua, con il volto rivolto verso l’alto e con una vestaglia addosso, sono state riscontrate alcune ecchimosi sul viso e una ferita al collo, non molto estesa ma compatibile con un taglio inferto da un oggetto appuntito, forse un coltello. Tuttavia, gli accertamenti medico-legali preliminari non hanno stabilito con certezza che questa ferita sia stata letale. L’autopsia ha inoltre rilevato la presenza di tumefazioni e lesioni sul volto, che potrebbero essere riconducibili a un’aggressione o a una caduta.
Indagini scientifiche e sopralluogo con luminol
Il 26 agosto i carabinieri del Ris di Parma hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’appartamento di via Bisnati, utilizzando il luminol, un reagente chimico che rileva tracce ematiche anche se si è tentata una pulizia della scena del crimine. L’esame ha confermato la presenza di macchie di sangue, alcune già emerse nel primo intervento, ma la loro distribuzione e quantità non hanno ancora fornito un quadro chiaro della dinamica dei fatti. Le tracce, campionate, verranno analizzate approfonditamente in laboratorio per accertarne la provenienza.
L’assenza delle chiavi di casa permane un enigma centrale nelle indagini. Nonostante l’appartamento sia stato perquisito più volte, il mazzo di chiavi non è stato mai ritrovato, alimentando l’ipotesi che la vittima abbia aperto la porta a qualcuno di conosciuto o che qualcuno abbia agito dall’esterno con la complicità di un accesso interno. La scena del crimine presenta inoltre diversi elementi poco chiari: non sono stati rinvenuti arnesi da taglio sporchi di sangue e non ci sono segni evidenti di effrazione sull’uscio.
Il contesto familiare e sociale
Silvana Damato era una figura nota nel suo quartiere. Ex tabaccaia della stazione Centrale di Milano, viveva da sola in un appartamento arredato con quadri e soprammobili. Divorziata da trent’anni, aveva una figlia e due nipoti, oltre a un fratello con cui però i rapporti erano sporadici. Gli amici con cui si incontrava regolarmente per giocare a carte al Parco Nord, ascoltati dagli investigatori, non hanno fornito elementi risolutivi.
La donna era solita fare la spesa al Conad di Bruzzano, dove è stata ripresa da una telecamera di sicurezza intorno a mezzogiorno dell’8 agosto, poco prima di fare rientro a casa. La bicicletta con cui si spostava era legata alla rastrelliera del condominio, ma nelle immediate vicinanze non sono presenti altre telecamere utili per ricostruire gli spostamenti successivi.
Gli investigatori stanno esaminando con attenzione anche i movimenti bancari della vittima per escludere o confermare la pista di eventuali motivazioni economiche o ricatti.
Le prossime tappe delle indagini
Il fascicolo aperto dalla Procura per omicidio è ancora in fase di sviluppo. Il medico legale è in attesa degli esiti degli esami tossicologici e istologici, soprattutto per verificare la presenza di acqua nei polmoni, elemento cruciale per capire se la donna fosse ancora viva al momento dell’immersione nella vasca.
Nei prossimi giorni è previsto un nuovo sopralluogo nell’appartamento di via Bisnati per ulteriori approfondimenti, soprattutto alla ricerca del mazzo delle chiavi mancante e di altre tracce che possano far luce sulla dinamica dell’evento.
Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi: dall’aggressione da parte di una persona nota a un possibile incontro con uno sconosciuto che avrebbe poi avuto conseguenze fatali.






