Milano, 18 settembre 2025 – La Basilica di San Luca Evangelista a Milano ha ospitato ieri una folta partecipazione per il funerale di Matteo Barone, il giovane di 25 anni tragicamente scomparso lo scorso 6 settembre in un incidente stradale in via Porpora. Tra amici, parenti e conoscenti, la cerimonia ha offerto un momento di commozione e riflessione sulla vita del ragazzo, noto con il soprannome di “Baro”, che lascia un vuoto profondo nella comunità milanese.
Il commosso addio a Matteo Barone

Decine di persone hanno preso parte alla funzione religiosa celebrata da don Enrico Parazzoli, che ha saputo unire toni di ironia e rispetto in un’omelia che ha messo in luce la personalità autentica e la bontà di Matteo. Le parole più toccanti sono giunte dal migliore amico, Dario, che con la voce rotta dall’emozione ha ricordato: “Perderti così all’improvviso è ingiusto. Come se una parte di me fosse morta con te. Ma ci resta il ricordo, la tua musica, le risate, le frasi. Una su tutte, ‘Non ti scordare di me’. È quello che ti promettiamo oggi, Baro: non ti scorderemo mai”. La sorella di Dario ha voluto testimoniare l’affetto tatuandosi il nome di Matteo sul braccio.
Un momento di particolare rilievo è stato il ricordo del vescovo Avondios della chiesa Ortodossa di Milano, che ha sottolineato come Matteo fosse un ragazzo che cercava risposte spirituali e si recava spesso da lui, nonostante molti giovani non frequentino la chiesa. La partecipazione intensa e silenziosa di una chiesa gremita ha lasciato spazio anche a qualche sorriso durante l’omelia, segno dell’affetto e della condivisione di un ricordo vivido.
Al termine della cerimonia, mentre la salma veniva accompagnata al carro funebre, è stata diffusa la canzone inedita di Matteo, “Traumi”, che sarà pubblicata ufficialmente il 26 settembre, un ultimo saluto musicale che ha commosso i presenti.
Aggiornamenti sul caso giudiziario
Il giovane è stato travolto da un’auto guidata dal poliziotto fuori servizio Giusto Chiacchio, 26 anni, che durante l’interrogatorio ha dichiarato di aver visto Matteo attraversare correndo sulle strisce pedonali e di aver frenato in tempo, seppur senza riuscire a evitare l’impatto. Chiacchio, che viaggiava a una velocità stimata tra i 50 e i 70 chilometri orari, è risultato positivo all’alcoltest con un tasso di circa 0,63 grammi per litro, leggermente superiore al limite legale.
Nonostante l’arresto per omicidio stradale, il giudice ha convalidato la misura senza disporre ulteriori restrizioni, ritenendo che non sussista pericolo di reiterazione del reato e sottolineando però una scarsa empatia dimostrata dall’agente nei confronti della vittima. La difesa ha espresso cordoglio per la tragedia, mentre un testimone oculare ha contestato la versione del conducente, descrivendo l’auto come in forte velocità e Matteo come un pedone che stava attraversando correttamente.
Il caso è ora al centro di approfondimenti tecnici che dovranno chiarire con precisione le dinamiche e la velocità del veicolo al momento dell’impatto, in attesa che la giustizia faccia piena luce su quanto accaduto.






