Milano, 28 settembre 2025 – Nel cuore della Fashion Week milanese, un flash-mob a sostegno della Palestina ha preso forma davanti alla Pinacoteca di Brera, teatro della prima sfilata di Giorgio Armani dopo la recente scomparsa dello stilista, avvenuta il 4 settembre scorso. L’evento, che ha visto la partecipazione di una decina di attivisti, ha unito moda e impegno civile in una manifestazione pacifica e carica di significati.
Flash-Mob a Brera: la protesta pacifica degli attivisti per la Palestina

Qualche decina di manifestanti si sono radunati fuori dalla Pinacoteca di Brera, esponendo bandiere palestinesi, cartelloni con immagini e scritte di sostegno al popolo palestinese e una vela che rappresentava la missione della Global Sumud Flotilla, la più grande flotta umanitaria civile recentemente partita dall’Isola di Creta diretta alla Striscia di Gaza. Dopo un momento di silenzio, i presenti hanno intonato cori per la liberazione di Gaza e contro il governo di Benjamin Netanyahu.
L’azione si è svolta in modo pacifico, senza tensioni, e ha ricevuto un inatteso supporto da parte di un autista del corteo di auto nere che trasportava gli ospiti della sfilata: raggiunta la fila di bandiere e striscioni, ha indossato una kefiah e ha gridato “Palestina libera”, manifestando solidarietà con i manifestanti.
Andrea De Lotto, attivista indipendente presente all’iniziativa, ha commentato con fermezza: “Brera è stata occupata per la sfilata di Armani, la Fashion Week è qualcosa di vomitevole, perché questa città sembra essere imbellettata quando a pochi chilometri da qui sta avvenendo un genocidio. Qualcuno dovrà vergognarsi. La nostra rabbia e la nostra indignazione devono essere ovunque”. De Lotto ha rilanciato inoltre il presidio permanente che da 106 giorni si tiene in piazza Duomo tra le 18:30 e le 19:30, continuando a portare avanti l’attenzione sulla crisi umanitaria in corso.
La sfilata Armani e il ricordo dello stilista scomparso
La sfilata di Giorgio Armani a Milano rappresenta un momento particolarmente significativo, essendo la prima dopo la morte dello stilista, scomparso lo scorso 4 settembre all’età di 91 anni. Armani, nato a Piacenza nel 1934 e trasferitosi a Milano durante l’adolescenza, aveva rivoluzionato il mondo della moda con la sua interpretazione minimalista ed elegante, diventando uno dei più grandi maestri internazionali del prêt-à-porter.
Fondata nel 1975 insieme all’amico e socio Sergio Galeotti, la maison Armani ha segnato la storia della moda italiana e mondiale con linee iconiche e collaborazioni che hanno incluso il cinema, lo sport e l’arte. La città di Milano, che ospita la Fashion Week e le sfilate dello stilista, è oggi teatro di un confronto tra il mondo della moda e le istanze sociali portate avanti dagli attivisti.
L’iniziativa del flash-mob ha quindi evidenziato la contrapposizione tra il glamour dell’evento e la dura realtà del conflitto in Medio Oriente, sottolineando come la moda possa diventare anche un palco per esprimere messaggi di solidarietà e denuncia sociale.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Milano, flash-mob per la Palestina fuori sfilata Armani per Fashion Week






