Milano, 6 settembre 2025 – È in corso oggi a Milano un doppio corteo di protesta in difesa del centro sociale Leoncavallo, sgomberato lo scorso 21 agosto. La Questura di Milano ha notificato agli organizzatori una prescrizione che vieta la conclusione della manifestazione in piazza Duomo, indicandone invece la fine in piazza Fontana, per evitare sovrapposizioni con gli eventi religiosi del Giubileo della scuola che si tengono nella stessa piazza nel pomeriggio.
Il percorso e le prescrizioni della Questura
Il corteo principale, che partirà alle ore 15 da Porta Venezia, seguirà un percorso che attraversa piazza Oberdan, la circonvallazione interna fino a piazza Medaglie d’Oro, e proseguirà lungo corso di Porta Romana, viale Sforza, largo Augusto, per concludersi in piazza Fontana. La decisione della Questura, guidata da Bruno Megale, è stata presa dopo diversi incontri tecnici e mira a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, considerata la contemporaneità con le celebrazioni religiose in Duomo a partire dalle 15.30, che vedranno l’arcivescovo Mario Delpini dialogare con il docente Marco Balzano e successivamente celebrare la messa.
Nonostante il divieto formale di concludere il corteo in piazza Duomo, non è escluso che, qualora le condizioni di ordine pubblico lo consentano, la manifestazione possa proseguire oltre piazza Fontana, avvicinandosi alla piazza simbolo di Milano. È atteso un afflusso massiccio di partecipanti, con stime che variano tra 25mila e 50mila persone, provenienti anche da altre regioni italiane come Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.
Un primo corteo, denominato “Contro la città dei padroni”, è previsto alle 12 con partenza da piazza Duca d’Aosta, vicino alla stazione Centrale. I partecipanti attraverseranno via Melchiorre Gioia, viale della Liberazione fino a Porta Venezia, dove si uniranno al corteo principale.
Le posizioni politiche e il valore simbolico del Leoncavallo
Il centro sociale Leoncavallo, fondato nel 1975 e da sempre simbolo dei movimenti di sinistra e autogestiti a Milano, rappresenta un punto di riferimento culturale e politico per molte realtà antagoniste e sociali. Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, ha annunciato la sua partecipazione al corteo, definendo lo sgombero “un’operazione politica del governo per colpire un’esperienza storica” e criticando la giunta Sala e la destra per favorire la speculazione edilizia.
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso critiche nei confronti dello sgombero definendolo “una pagina bruttissima” e ha annunciato l’intenzione di trovare una sede alternativa per il Leoncavallo, sottolineando il valore storico e politico del centro sociale rispetto ad altre realtà come Casapound, che ha auspicato vengano sgomberate.






