Milano, 12 ottobre 2025 – In occasione del Columbus Day, festività nazionale negli Stati Uniti che commemora l’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, a Milano la comunità latinoamericana ha scelto di celebrare il Giorno della Resistenza indigena. Un momento di riflessione e denuncia contro le conseguenze della colonizzazione europea che, a partire dal 1492, ha segnato l’inizio di persecuzioni e stermini dei popoli originari del continente americano.
Una celebrazione di memoria e resistenza

In piazza Mercanti, cuore storico di Milano, si è raccolto un gruppo di latinoamericani per commemorare questa giornata con un messaggio chiaro e forte: “Noi non festeggiamo il Columbus Day”. Alejandrina Espinoza, donna peruviana residente in Italia dal 1993, ha sottolineato come per i popoli dell’America Latina questa data rappresenti una ferita aperta. “Per noi, l’arrivo di Colombo ha significato saccheggi, persecuzioni e la perdita della nostra famiglia, della nostra tradizione e della nostra identità” ha spiegato. La comunità latinoamericana in Italia, pertanto, ha scelto di celebrare il Día de la Resistencia Indígena, che riconosce la lotta e la sopravvivenza delle popolazioni indigene contro la colonizzazione.
Il Columbus Day, nato negli Stati Uniti nel 1869 come celebrazione della scoperta dell’America, è stato istituzionalizzato come festa nazionale nel 1937 e si celebra il secondo lunedì di ottobre. La festività, molto sentita dalla comunità italo-americana, prevede sfilate e chiusure di uffici pubblici, mentre monumenti e simboli di Colombo sono spesso oggetto di dibattito e contestazioni per il loro legame con la storia della colonizzazione e delle violenze sui popoli nativi.
Dissenso sulla figura di María Corina Machado e il Premio Nobel per la pace
Nella stessa giornata, Alejandrina Espinoza ha espresso critiche anche nei confronti dell’assegnazione del Premio Nobel per la pace 2025 a María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana. Machado, eletta deputata e fondatrice del movimento politico Vente Venezuela, è una figura di spicco nella lotta contro il regime di Nicolás Maduro. Tuttavia, secondo Espinoza, “non è una donna di pace” in quanto ha sostenuto sanzioni economiche contro il suo stesso popolo e ha promosso misure che hanno aggravato la situazione interna del Venezuela.
María Corina Machado, recentemente insignita anche del Premio Sacharov e del Premio Václav Havel per i diritti umani, è al centro di un acceso dibattito sulla sua azione politica e sul suo ruolo nella difesa dei diritti umani e della democrazia nel suo Paese. La leader venezuelana vive attualmente in clandestinità, mentre continua a guidare l’opposizione contro il regime di Maduro, denunciando violazioni dei diritti umani e chiedendo sostegno internazionale per una transizione democratica.
L’assegnazione del Nobel a Machado ha suscitato reazioni contrastanti anche all’interno delle comunità latinoamericane in Europa, dove l’attenzione è rivolta sia alla difficile situazione politica venezuelana sia al riconoscimento internazionale delle figure di opposizione.
Il confronto tra la celebrazione ufficiale del Columbus Day e la commemorazione della Resistenza indigena a Milano rappresenta un importante momento di dialogo sulle diverse narrazioni storiche e sulle memorie dei popoli coinvolti nella storia del continente americano. Contestualmente, il dibattito sul Premio Nobel per la pace riflette le tensioni politiche e sociali che attraversano il Venezuela e più in generale l’America Latina.
Fonte: Roberto Smaldore - Milano, i latinoamericani celebrano la Resistenza indigena: "Columbus Day? Noi non festeggiamo"






