Milano, 24 novembre 2025 – I pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Leonardo Lesti e Rosario Ferracane, hanno avanzato una richiesta di condanna a 20 anni di reclusione per Luca Lucci, noto ex capo ultrà della Curva Sud del Milan. Lucci è accusato di essere stato al vertice di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di droga, che avrebbe movimentato ingenti quantitativi di stupefacenti tra giugno 2020 e marzo 2021.
Le accuse e il contesto dell’inchiesta
Secondo l’accusa, l’associazione criminale avrebbe gestito circa tre tonnellate di hashish, 255 chili di marijuana e 53 chili di cocaina. La richiesta di condanna è stata formulata nell’ambito di un processo con rito abbreviato, davanti alla giudice per l’udienza preliminare Giulia Masci, che vede imputate altre 22 persone coinvolte nel medesimo filone investigativo. Il processo si è concluso con una condanna a 7 anni di reclusione.
Lucci era già stato arrestato a fine settembre 2024 nell’ambito di una vasta operazione della Dda milanese contro le curve di San Siro e condannato a 10 anni di carcere anche per un tentato omicidio risalente al 2019. Nel dicembre 2024, inoltre, è stato destinatario di un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare per il presunto narcotraffico, insieme ad altri sette indagati.
Il ruolo di Lucci e le modalità operative
Le indagini hanno evidenziato che Lucci avrebbe svolto un ruolo di vertice nell’organizzazione criminale, pianificando l’attività illecita senza partecipare direttamente alle operazioni di spaccio. Secondo quanto emerso, impartiva direttive attraverso il software criptato Encrochat, utilizzando un telefono con utenza olandese. Lucci, noto con il nickname “belvaitalia” sulla piattaforma, avrebbe mantenuto relazioni con narcotrafficanti esteri, in particolare in Brasile e Marocco.
Nel processo con rito abbreviato celebrato a Milano, è stato stabilito che l’ex capo ultrà dovrà inoltre pagare una multa di 50mila euro. L’inchiesta ha anche coinvolto altri soggetti legati alla curva rossonera, come Daniele Cataldo, vice di Lucci, e Roberta Grassi, presunta contabile dell’organizzazione, con richieste di pena fino a 16 anni e 8 anni rispettivamente.
Le indagini sono partite da un tentato omicidio avvenuto nel 2019 e si sono intrecciate con precedenti inchieste che avevano già coinvolto Lucci per reati legati alla droga e a episodi di violenza negli stadi.






