Continua l’emergente migranti: secondo L’Organizzazione internazionale per le migrazioni sarebbero 317 i morti nel Mediterraneo centrale da inizio anno
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha diffuso un nuovo allarmante bilancio sulle vittime del fenomeno migratorio nel Mediterraneo centrale. Dall’inizio dell’anno al 12 luglio, sono stati registrati almeno 317 morti e 286 persone disperse lungo questa pericolosa rotta marittima. Questi dati, pubblicati sul profilo ufficiale dell’Oim su X, confermano la drammatica realtà affrontata da migliaia di migranti in fuga da conflitti e povertà.
Numeri e profilo dei migranti intercettati
Nel medesimo periodo, i migranti intercettati in mare e riportati sulle coste libiche sono stati 12.338. Tra questi, la composizione demografica è stata dettagliata dall’agenzia ONU: 10.653 uomini, 1.136 donne, 404 minori e 145 persone di cui non è noto il genere. La rotta del Mediterraneo centrale rimane, infatti, una delle più trafficate e letali, con un flusso continuo di persone che tentano di raggiungere l’Europa attraverso la Libia, spesso a bordo di imbarcazioni precarie e sovraffollate.
Contesto storico e dimensioni della crisi migratoria
Il fenomeno migratorio nel Mediterraneo non è nuovo e si inserisce nel più ampio contesto della crisi europea dei migranti, iniziata intorno al 2013 e acuitasi nel 2015 con il massiccio arrivo di rifugiati provenienti principalmente dal Medio Oriente, dall’Africa subsahariana e dall’Asia meridionale. Tra le cause principali vi sono le guerre civili, come quella in Siria e in Libia, e le condizioni socio-economiche critiche di numerosi paesi di origine.
L’OIM segnala che finora nel 2025 il numero delle vittime ha già superato quello di molti anni recenti, sottolineando l’urgenza di interventi efficaci per salvaguardare vite umane. Parallelamente, la gestione dei flussi migratori continua a rappresentare una sfida politica e umanitaria per i paesi europei e per le autorità nordafricane.
Tunisi, capitale della Tunisia e punto nevralgico del Mediterraneo, si trova così al centro di questa emergenza umanitaria, con un ruolo cruciale sia per la gestione dei migranti sia per il confronto internazionale sui diritti e sulle politiche di accoglienza.






