Nella notte appena trascorsa, l’isola di Lampedusa ha registrato un’intensa attività di soccorso con cinque sbarchi che hanno portato all’arrivo complessivo di 294 migranti. Le operazioni di salvataggio sono state condotte da motovedette della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e di Frontex, mentre un natante di 10 metri con 52 persone a bordo è riuscito a giungere autonomamente fino a Cala Croce, dove il gruppo è stato fermato dai carabinieri prima dell’alba.
Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa
Il gruppo intercettato a Cala Croce comprendeva 14 donne e 24 minorenni provenienti da diverse nazionalità: libici, sudanesi, palestinesi, algerini ed egiziani. I migranti hanno riferito di essere partiti principalmente da Abi Kammash in Libia, pagando cifre che variano da 1.500 a 4.000 euro, a seconda della nazionalità. Anche gli altri quattro gruppi, composti da un minimo di 45 persone a un massimo di 74, sono partiti da porti libici come Abi Kammash, Zawiya e Zuwara. Dopo un primo triage sanitario, tutti i migranti sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, struttura che già ospita un numero di persone superiore alla sua capienza massima.
Nelle ultime 24 ore, sull’isola si sono verificati complessivamente 11 sbarchi con un totale di 615 persone arrivate, confermando l’intensificarsi dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale.
Nuovi arrivi a Pozzallo e situazione sanitaria
Parallelamente, a Pozzallo (Ragusa), si è concluso lo sbarco dei 294 migranti che erano a bordo della nave Ocean Viking della Sos Mediterranee, rimasta in attesa per dieci giorni prima dell’autorizzazione allo sbarco. Tutti i migranti sono risultati negativi al tampone anti-Covid, mentre cinque sono stati ricoverati all’ospedale di Modica per traumi e ferite, e quattro donne in gravidanza sono state sottoposte a controlli ostetrico-ginecologici. I 38 minorenni non accompagnati sono stati trasferiti in centri di accoglienza siciliani.
Questi arrivi avvengono in un contesto di emergenza migratoria riconosciuta a livello nazionale, con lo stato di emergenza prorogato per ulteriori sei mesi dal Consiglio dei Ministri, a causa dell’eccezionale incremento dei flussi verso le coste italiane. Le autorità continuano a monitorare e gestire la situazione, con particolare attenzione alle condizioni sanitarie e di accoglienza dei migranti.






