Napoli, 2 ottobre 2025 – Migliaia di persone hanno partecipato questa sera a una manifestazione di protesta a Napoli, in segno di solidarietà con la Global Sumud Flotilla diretta a Gaza. La mobilitazione, partita da piazza del Carmine, ha visto i manifestanti dirigersi verso l’autostrada attraverso l’accesso di via Marina con l’intento di raggiungere il porto cittadino. Tuttavia, le forze dell’ordine hanno presidiato il raccordo autostradale che conduce allo scalo portuale, respingendo i manifestanti dopo alcuni momenti di tensione.
Corteo e blocco del traffico a Napoli

Impediti a proseguire verso il porto, i dimostranti si sono riversati sulle strade, percorrendo a passo compatto diversi chilometri lungo via Marina, causando un paralisi della circolazione cittadina per diverse ore. Numerosi slogan e bandiere sono stati esposti durante la manifestazione, con cori che invocavano una “Palestina libera” e la necessità di “bloccare tutto ciò che ha a che fare con Israele”. La protesta si è svolta in un clima acceso ma, fino a questo momento, senza episodi di violenza.
La partecipazione al corteo ha attirato l’attenzione di automobilisti e passanti, evidenziando un forte sentimento di solidarietà verso la causa palestinese e una netta condanna delle azioni israeliane contro la Flotilla. In città come Roma, Milano, Bologna, Genova e Pisa sono in corso manifestazioni simili, parte della risposta della società civile italiana alla decisione israeliana di bloccare le imbarcazioni che si dirigono verso Gaza.
La situazione della Flottilla e le reazioni internazionali
L’abbordaggio israeliano della Global Sumud Flotilla è iniziato oggi in acque internazionali, con la Marina militare israeliana che ha fermato e intercettato diverse imbarcazioni, tra cui la nave Alma, da cui è stato lanciato il primo allarme. Gli attivisti a bordo hanno denunciato il blocco come una violazione del diritto internazionale, sostenendo di voler rompere il blocco navale e aprire un corridoio umanitario permanente verso Gaza.
Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha confermato che gli italiani a bordo saranno trasferiti al porto di Ashdod e potranno scegliere tra un’espulsione volontaria immediata o una detenzione in attesa di rimpatrio forzato. La Farnesina segue la situazione con la massima attenzione, mentre il ministro ha chiesto al governo israeliano che non vengano compiute azioni violente.
Nel frattempo, in numerose città italiane, i cortei pro Palestina continuano a crescere, con decine di migliaia di manifestanti che si stanno mobilitando in modo pacifico per chiedere la fine del blocco e la liberazione degli attivisti fermati. Anche all’estero, come a Bruxelles, sono state organizzate manifestazioni di sostegno alla Flottilla.
Le proteste in Italia rappresentano una risposta corale e diffusa contro l’azione militare israeliana, mentre la situazione in mare rimane tesa e in evoluzione.






