Firenze, 16 agosto 2025 – Un grave episodio di criminalità ha scosso la città di Firenze nella notte appena trascorsa: una maxi rapina ai danni di una gioielleria situata nel cuore del centro storico. Il colpo è avvenuto in vicolo dei Cerchi 6, una delle vie più suggestive e storiche della città, a pochi passi da piazza Duomo e piazza della Signoria, luoghi simbolo del Rinascimento e della cultura fiorentina.
La rapina nella gioielleria di Jean Saadé a Firenze
La vittima del furto è il gioielliere Jean Saadé, 58 anni, italiano di origine libanese, che gestisce la sua attività in via de’ Cerchi dal 1998. Saadé, orefice dal 1991, ha raccontato di essere stato svegliato nel cuore della notte dalla centrale dei vigili giurati, allertata dall’allarme della sua gioielleria. Alle 2:10, mentre si trovava a casa, ha controllato tramite le telecamere di sicurezza e ha visto in diretta i ladri all’opera.
“Ho urlato ‘I ladri, ci sono i ladri dentro la mia gioielleria’ e sono corso verso il negozio con mia moglie che mi seguiva – ha raccontato con amarezza all’ANSA –. Al mio arrivo la polizia e i vigili erano già sul posto, ma i malviventi erano già fuggiti”.
Secondo la testimonianza del gioielliere, la banda ha agito con grande organizzazione, bloccando l’accesso in via dei Cerchi con un’auto rubata posteggiata di traverso in via della Condotta. I ladri sono poi fuggiti con un secondo veicolo anch’esso rubato. Durante la fuga hanno lasciato a terra piedi di porco, martelli e preziosi, tra cui catene d’oro.
“Hanno sparato due fumogeni e scaricato estintori per offuscare l’aria – ha aggiunto Saadé – e hanno portato via gioielli per un valore stimato in centinaia di migliaia di euro. Mi hanno praticamente buttato giù, è svanito in un minuto e mezzo il sogno della mia vita e la serenità della mia famiglia”.
Indagini e dinamiche del colpo
Le autorità stanno lavorando per ricostruire l’intera dinamica del furto. La squadra mobile della questura di Firenze indaga sulle dinamiche della rapina, che ha visto all’opera almeno quattro persone direttamente coinvolte nella razzia, supportate da una rete di complici che potrebbe arrivare a una decina di persone, tra basisti e “pali” che hanno studiato i movimenti e i sistemi di sicurezza della gioielleria.
Le videocamere pubbliche del centro storico hanno ripreso il blitz, risalente alle ore 2 della notte scorsa. Nonostante la presenza di decine di telecamere di sorveglianza nella zona, i movimenti della banda non hanno destato sospetti in tempo reale, consentendo ai ladri di agire e fuggire indisturbati.
I malfattori hanno scassinato la saracinesca del negozio e sono penetrati all’interno, portando via tutto ciò che era esposto nelle teche. La gioielleria, pur dotata di un sistema di allarme, non è collegata direttamente alle forze dell’ordine, e le vetrine contenenti i preziosi non risultano blindate, circostanze che hanno facilitato l’azione criminale.
Per rallentare l’arrivo delle forze dell’ordine, la banda ha posizionato un’auto rubata di traverso sulla strada, mentre altre vetture con targhe false sono state parcheggiate poco distante, pronte per la fuga. Durante la fuga, i ladri hanno perso alcuni attrezzi da scasso, tra cui piedi di porco e cacciaviti, elementi utili agli investigatori per le indagini.
La proprietà ha già avviato l’inventario per quantificare l’esatta entità del bottino sottratto, che si stima sia di diverse centinaia di migliaia di euro.






