Roma, 4 agosto 2025 – Una vasta operazione coordinata dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato ha portato all’arresto di 13 persone e alla denuncia di altre 31, nell’ambito di un’indagine contro la criminalità organizzata cinese in Italia. L’azione, condotta in numerose città italiane, ha colpito diversi gruppi criminali cinesi, caratterizzati da una struttura familiare e territoriale molto radicata, che operano prevalentemente ai danni di connazionali.
Gruppi criminali cinesi e il codice dell’omertà
Le indagini hanno rivelato che i gruppi criminali cinesi presenti sul territorio nazionale sono composti da persone provenienti dalle stesse zone della Repubblica Popolare Cinese, spesso legate da vincoli familiari molto stretti. Questi gruppi agiscono in modo autonomo ma mantengono contatti e alleanze tra loro, praticando una rigida regola dell’omertà che rende difficile l’azione investigativa.
Il fenomeno criminale si caratterizza per una forte componente di vendetta, che può sfociare in vere e proprie faide tra gruppi rivali. Analogamente alle mafie tradizionali italiane, anche la criminalità cinese fa ampio uso di intimidazioni e violenza, compreso l’uso di armi da fuoco, attraverso vere e proprie “ali armate” incaricate di esercitare il controllo del territorio e di commettere gravi reati di sangue.
Le attività illecite più diffuse comprendono il traffico di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’estorsione, il gioco d’azzardo illegale, il riciclaggio di denaro, e la contraffazione di prodotti. In particolare, nell’ultima operazione sono stati sequestrati 550 grammi di shaboo, una droga sintetica, pari a circa 5.500 dosi.
Coordinamento nazionale e internazionale contro la criminalità
L’operazione, che ha coinvolto squadre mobili di più di 25 province italiane, ha evidenziato anche l’esistenza di collegamenti tra i gruppi criminali cinesi e altre organizzazioni di diverse nazionalità, inclusi gruppi italiani, con cui spartiscono affari e territori. Tra le attività criminali segnalate figura anche l’hawala, un sistema di trasferimento illecito di denaro che consente il passaggio di ingenti somme in nero tra continenti, utilizzato per finanziare traffici illeciti e per il riciclaggio.
Il contrasto a queste organizzazioni è reso particolarmente complesso dalla natura riservata e chiusa dei gruppi, che si fondano su rigidi codici di lealtà e di affiliazione, spesso sanciti da cerimonie tradizionali. Tali dinamiche ricordano le strutture delle Triadi, le storiche organizzazioni criminali cinesi originarie di Hong Kong e diffuse a livello globale, note per l’uso di rituali di affiliazione e per la loro struttura gerarchica.
Le forze dell’ordine italiane proseguono dunque con un’attività investigativa intensa e coordinata per limitare la diffusione di questi fenomeni criminali, puntando a smantellare le reti di collegamento e a interrompere i flussi di denaro e sostanze stupefacenti che alimentano la malavita organizzata cinese nel nostro Paese.






