Roma, 23 ottobre 2025 – Si è svolta oggi la cerimonia per lo scoprimento delle nuove targhe commemorative dedicate a Giacomo Matteotti, ripristinate dopo l’atto vandalico subito lo scorso luglio. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso profondo rammarico per l’episodio definendolo un “orribile atto vandalico che aveva deturpato la memoria di Giacomo Matteotti, ucciso vigliaccamente dai fascisti”.
Il ripristino delle targhe e le misure di protezione

Durante l’evento, il primo cittadino ha annunciato che “a breve verranno posizionate delle telecamere e delle recinzioni per proteggere questo luogo sacro”. Le targhe si trovano nel punto in cui Matteotti fu sequestrato nel 1924 e rappresentano un simbolo importante della lotta per la democrazia, la giustizia e la libertà. Gualtieri ha ringraziato l’ufficio Qualità urbana per il restauro e il ripristino di una delle due targhe, mentre una nuova targa sostituisce quella irrimediabilmente danneggiata.
Il sindaco ha sottolineato che “oggi le apponiamo in questo sito importantissimo per la memoria, la giustizia e la libertà, per un combattente straordinario che deve essere un punto di riferimento per tutti gli italiani”.
Giacomo Matteotti, simbolo della democrazia antifascista
Giacomo Lauro Matteotti (Fratta Polesine, 1885 – Roma, 1924) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario e deputato del Regno d’Italia. La sua figura è emblematica nella storia repubblicana per il coraggio con cui denunciò le illegalità e le violenze del nascente regime fascista di Benito Mussolini.
Il 10 giugno 1924 Matteotti fu rapito e assassinato da una squadra fascista guidata da Amerigo Dumini, a seguito delle sue denunce contro il regime. Il suo corpo fu ritrovato due mesi dopo in una macchia nei pressi di Roma. Il delitto suscitò un’ondata di sdegno che portò Mussolini a una dichiarazione di responsabilità politica nel 1925, preludio alla trasformazione dell’Italia in una dittatura fascista.
Matteotti era noto per il suo carattere battagliero, tanto da essere soprannominato “Tempesta” dai compagni di partito. Fu l’ultimo baluardo della democrazia prima dell’instaurazione del regime autoritario e rappresenta tuttora un simbolo della lotta contro ogni forma di tirannia.
La cerimonia promossa dal Comune di Roma riafferma l’importanza della memoria storica e l’impegno a tutelare i luoghi simbolo della democrazia italiana, riaffermando il valore della libertà e della giustizia.






