Milano, 5 agosto 2025 – È una battaglia contro il tempo quella che sta affrontando Matteo Materazzi, noto procuratore sportivo e opinionista di Raisport, affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). La malattia, diagnosticata a settembre 2024, si è manifestata con una rara mutazione genetica che sta rapidamente compromettendo le sue capacità motorie: in pochi mesi ha perso l’uso delle gambe, è costretto in carrozzina e ora si muovono solo le mani, mentre la respirazione comincia a essere coinvolta. La moglie, Maura Soldati, ha lanciato una raccolta fondi per sostenere le cure personalizzate negli Stati Uniti, che richiedono ingenti risorse economiche.
La sfida della terapia personalizzata negli USA
La famiglia Materazzi punta a una terapia innovativa di tipo ASO (Antisense Oligonucleotide), un approccio che mira a correggere le istruzioni genetiche alterate dalla mutazione rara responsabile della malattia di Matteo. “Abbiamo contattato la Columbia University e il dottor Shneider, pioniere in questo campo, ma servono 1,5 milioni di dollari per avviare questo trattamento sperimentale,” ha spiegato Maura Soldati al Corriere della Sera. La difficoltà è aggravata dal fatto che la proteina tossica coinvolta ha anche una funzione vitale nelle cellule neuronali, complicando ulteriormente la ricerca di una cura efficace.
La raccolta fondi, lanciata su GoFundMe (https://www.gofundme.com/f/wjkcp-una-speranza-per-matteo), ha raccolto in pochi giorni oltre 200mila euro, con donazioni anche da parte di personaggi del mondo del calcio, mantenuti anonimi, e un contributo “molto speciale” di 50mila euro. L’obiettivo non è solo salvare Matteo, ma anche gettare le basi per un trattamento che possa aiutare chi in futuro si troverà a combattere questa forma di SLA.
Un legame familiare ritrovato e l’impegno per la ricerca
Il rapporto tra Matteo e il fratello Marco, ex difensore dell’Inter e campione del mondo nel 2006, è tornato a essere quotidiano da quando Matteo ha scoperto la malattia. “Marco si sta impegnando nelle sue possibilità, anche se ha una famiglia, ed è sempre accanto a lui,” ha raccontato Maura Soldati, sottolineando quanto questo sostegno sia fonte di grande conforto per Matteo.
Matteo è padre di due ragazzi, Geremia e Gianfilippo, rispettivamente di 19 e 16 anni, che hanno tra il 15 e il 20% di possibilità di ereditare la stessa mutazione genetica. La famiglia guarda avanti con realismo ma anche con la speranza che la ricerca possa fare la differenza.
Il messaggio di Matteo Materazzi e la mobilitazione solidale
Attraverso i social, Matteo ha voluto condividere un messaggio di forza: “È un momento difficile, ma è proprio in queste circostanze che bisogna agire con lucidità. La raccolta fondi non è solo per me, ma per sostenere la ricerca sulla SLA, perché solo con l’impegno di tutti potremo un giorno sconfiggere questa malattia.”
Il richiamo alla solidarietà ha avuto una risposta immediata. Un segno tangibile dell’affetto di chi lo conosce e del mondo sportivo che si è stretto attorno a lui. La speranza è che questa corsa contro il tempo possa portare a una terapia efficace per Matteo e per tutti coloro colpiti da questa terribile malattia.




