Roma, 15 agosto 2025 – Anche quest’anno, in occasione di Ferragosto, il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi rilancia una ferma critica sul costo elevato degli stabilimenti balneari in Italia e sceglie nuovamente la Grecia per le sue vacanze estive. Da Naxos, Tozzi condivide una riflessione sulle modalità ideali di fruizione delle spiagge, sottolineando la differenza con la situazione italiana.
Mario Tozzi e la polemica sui costi degli stabilimenti balneari
Sulla sua pagina Facebook, alla vigilia di Ferragosto, Tozzi ha descritto la spiaggia ideale: “Un unico stabilimento con servizi base a 10 euro per lettini e ombrellone, senza strutture permanenti, mentre il resto della spiaggia dovrebbe essere libera”. Il geologo evidenzia la bellezza delle coste greche, dove è possibile godere di chilometri di spiaggia e dune pulite, senza la presenza di cestini o rifiuti abbandonati, con piccoli baretti situati dietro le dune e poche costruzioni fisse.
Lo scenario italiano appare invece molto diverso. Tozzi condanna la gestione del demanio costiero in Italia con parole durissime: “Una sola parola per chi ha gestito il demanio costiero da noi: vergogna”. La scarsità di spiagge libere è un problema noto, che rende i costi degli stabilimenti italiani spesso proibitivi per molte famiglie.
Confronto tra Italia e altri paesi europei sulle spiagge libere
Il problema della ridotta disponibilità di spiagge libere in Italia emerge nettamente se confrontato con altri paesi europei. In Francia, solo il 20% delle spiagge è affidato in concessione ai privati, mentre in Spagna e Portogallo non esistono vere e proprie concessioni balneari: gli stabilimenti operano tramite autorizzazioni temporanee, rinnovabili ogni 5 o 10 anni, e sono tenuti a rimuovere tutte le strutture a fine stagione. Questa modalità garantisce un maggiore equilibrio tra uso privato e accesso pubblico.
In Italia, invece, le concessioni spesso durano decenni, con strutture permanenti che limitano l’accesso gratuito e favoriscono prezzi elevati, contribuendo a una percezione negativa tra i cittadini, specialmente durante il periodo di Ferragosto, momento in cui molti italiani scelgono di andare al mare.
