In un clima di crescente tensione internazionale e mobilitazioni diffuse in Italia, ha preso il via la Marcia della Pace PerugiAssisi 2025, che ha visto la partecipazione di circa 50mila persone determinate a chiedere la fine delle guerre e dei conflitti, con particolare attenzione alla crisi in Medio Oriente. Il corteo, partito dai giardini del Frontone di Perugia, si è diretto verso Assisi, portando con sé un messaggio forte e condiviso di fraternità e solidarietà.
Marcia della Pace: Flavio Lotti e la rinascita di una politica di pace
Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “È il giorno in cui tante donne e uomini si assumono la responsabilità di fare qualcosa per la pace”. Per Lotti, camminare insieme rappresenta un atto simbolico ma cruciale, capace di risvegliare una cultura della fratellanza e di rilanciare un impegno quotidiano per la pace. “Abbiamo bisogno di ricostruire una coscienza, una cultura e una politica di pace“, ha affermato, richiamando l’attenzione sulle tragiche situazioni di Gaza, Ucraina e Sudan, dove la popolazione chiede a gran voce la fine delle ostilità.
Francesca Albanese: critiche al piano di pace e appello alla giustizia
La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha denunciato l’esclusione dei palestinesi dai recenti piani di pace internazionali, in particolare quelli proposti da Trump e Netanyahu. “Nel piano di pace proposto ci sono troppi assenti: i palestinesi sono stati cooptati da tecnocrati e non hanno voce”, ha spiegato Albanese. Ha inoltre definito l’attacco a Gaza come il risultato di un piano intenzionale volto a distruggerne l’anima, non solo le infrastrutture: “Si parla di ricostruzione, ma non di guarigione dello strappo inflitto al popolo palestinese”. Albanese, che continua a essere una voce critica e influente nel dibattito internazionale, ha recentemente subito sanzioni politiche, che Amnesty International e le Nazioni Unite hanno condannato come un attacco al suo lavoro per i diritti umani.
Mobilitazioni e tensioni in tutta Italia
La Marcia della Pace si inserisce in un contesto nazionale caratterizzato da mobilitazioni di massa per la pace e la solidarietà con il popolo palestinese. Solo pochi giorni fa, a Bologna, un corteo di circa 50mila persone ha bloccato tratti dell’autostrada A14 e della tangenziale, con momenti di tensione e l’arresto di quattro persone, tra cui un minorenne. Anche a Milano e Roma si sono registrati scioperi e manifestazioni di vaste dimensioni, coinvolgendo diverse categorie professionali dal trasporto pubblico alla sanità, con scontri occasionali tra manifestanti e forze dell’ordine.
Il sindaco di Betlemme, Maher Nicola Canawati, ha sottolineato dal palco di Perugia l’importanza di questa unità: “La Palestina vi sta aspettando. La pace è possibile”. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha ribadito il significato di questa giornata come “la sommatoria di tutte le speranze per una pace duratura in Terra Santa”. La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha espresso gratitudine ai giovani e ai cittadini per il loro impegno in difesa dell’umanità: “Perugia non è mai stata così bella”.






