Milano, 14 ottobre 2025 – Due presidi si sono svolti oggi a Roma in concomitanza con la partita di calcio tra Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, che si tiene a Udine. Le manifestazioni hanno espresso una forte protesta pro-Palestina, evidenziando le tensioni politiche e sociali legate al conflitto israelo-palestinese. Scontri e tensioni con la Polizia nel capoluogo friuliano.
Ferimento del giornalista durante gli scontri a Udine
Nel corso di scontri violenti verificatisi oggi pomeriggio in centro a Udine durante una manifestazione di protesta pro Palestina, un giornalista è rimasto gravemente ferito alla testa. L’episodio è avvenuto mentre alcune decine di manifestanti Pro Pal fronteggiavano le forze dell’ordine, che hanno risposto con l’uso di idranti e mezzi blindati per disperdere la folla.
Secondo quanto riferito da fonti sanitarie e dalle autorità locali, il giornalista ha riportato un trauma cranico importante. Dopo un primo soccorso sul posto da parte del personale medico di un’ambulanza, è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Al momento, le sue condizioni sembrano stabili e non è in pericolo di vita. La dinamica esatta dell’incidente è ancora in fase di accertamento.
Nel frattempo, la situazione di tensione nella piazza è proseguita, con riprese degli scontri che hanno visto le camionette della polizia impiegare nuovamente gli idranti per contenere il gruppo di manifestanti. Il servizio sanitario, coordinato dalla Sores del Friuli Venezia Giulia, è rimasto allerta per intervenire in caso di ulteriori emergenze.
Tensioni e manifestazioni a Udine
A Udine un corteo pro-Palestina ha raggiunto Piazza Primo Maggio, a pochi passi dallo stadio Friuli, teatro della partita. Qui si sono verificati momenti di tensione con le forze dell’ordine: alcuni manifestanti hanno tentato di superare i cordoni di polizia per avvicinarsi allo stadio, lanciando petardi. La polizia ha risposto con un cordone antisommossa e l’uso di idranti per contenere la situazione.
Il corteo, partito con un lieve ritardo da piazza della Repubblica, ha raggiunto piazza Primo Maggio, punto di arrivo previsto. Tuttavia, una parte dei manifestanti ha tentato di forzare il cordone della polizia per dirigersi verso lo stadio Friuli, dove in serata è in programma la partita di qualificazione ai Mondiali tra Italia e Israele. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno risposto con manganelli, scudi e idranti, respingendo i manifestanti che hanno lanciato petardi e sollevato transenne contro i blindati della polizia. Sono stati anche impiegati lacrimogeni per disperdere i gruppi più agitati. Le tensioni si sono concentrate soprattutto in via della Vittoria.
La Questura ha stimato una partecipazione di circa 5.000 persone, mentre gli organizzatori parlano di 10.000 manifestanti. La città è stata blindata fin dalle prime ore del pomeriggio, con negozi e locali chiusi e una presenza massiccia di forze dell’ordine per garantire la sicurezza sia nel centro che in prossimità dello stadio.
I giocatori di Israele scortati allo stadio dalle forze dell’ordine
I giocatori della nazionale di Israele è stata scortata fino allo stadio di Udine da un nutrito numero di veicoli delle forze dell’ordine e con un elicottero che ha accompagnato il pullman nell’intero tragitto prima della partita con l’Italia. La formazione di Gattuso è invece arrivata con il classico bus con la livrea azzurra, accolta allo stadio da un timido applauso. I controlli per i supporter, svolti in una zona molto defilata rispetto a quella in cui sono sono passati gli atleti, sono rigidissimi.
Proteste a Milano e in tutta Italia contro la partita Italia-Israele
Oggi a Milano si è svolto un presidio davanti alla sede della FIGC in via Pitteri per manifestare contro la partita di calcio Italia-Israele, in programma questa sera a Udine. La protesta, organizzata da Potere al Popolo e sostenuta da numerose realtà associative, ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone che hanno espresso il loro dissenso nei confronti di una competizione sportiva che, a loro avviso, legittima uno Stato accusato di genocidio.
I manifestanti hanno sottolineato come non sia stato possibile sospendere Israele dalle competizioni sportive nonostante le accuse di genocidio e apartheid. Al megafono ricordato il calciatore palestinese Suleiman Al-Obaid, ucciso a Gaza lo scorso agosto, con un minuto di silenzio in sua memoria. Durante il presidio scanditi slogan come “Stop accordi con Israele” e “Palestina libera dal fiume fino al mare”. La mobilitazione si inserisce in un contesto più ampio di proteste che si sono svolte in oltre venticinque città italiane, tra cui Genova, Firenze, Napoli, Roma e Torino, oltre che a Vienna, davanti alle sedi della FIGC e della Rai, chiedendo di non trasmettere la partita e di escludere Israele da UEFA e FIFA.
Corteo a Udine e mobilitazioni internazionali
Parallelamente a Milano, a Udine si è tenuto un corteo di oltre 5mila persone, promosso dal Comitato per la Palestina, che ha attraversato il centro cittadino partendo da piazza della Repubblica fino a piazza Primo Maggio. Gli organizzatori hanno ribadito la loro contrarietà a una partita che “supporta il genocidio” e hanno chiesto al governo italiano di cancellare l’evento sportivo. Proteste simili si sono svolte anche in Norvegia, dove durante la partita tra Norvegia e Israele si sono registrati fischi all’inno israeliano e manifestazioni con bandiere palestinesi.
L’opposizione alla partita Italia-Israele si accompagna a un appello diffuso a livello nazionale e internazionale per boicottare l’evento, evidenziando come lo sport non possa essere strumento di normalizzazione di violenze e violazioni dei diritti umani. A sottolineare ulteriormente il legame tra cultura e impegno civile, a Milano si terrà anche l’evento “Free Free Palestine” al Teatro Carcano, con artisti e musicisti impegnati a sostenere la causa palestinese attraverso la musica, il teatro e la poesia.
🍉🇵🇸#Udine In migliaia contro la partita della vergogna tra Italia-Israele / Thousands of people marching outside the Udine stadium against the Italy-Israel match singing #showIsraeltheredcard -> https://t.co/KJmBzrOLV2 pic.twitter.com/0NfxJeagz8
— Radio Onda d’Urto (@radiondadurto) October 14, 2025
Presidi a Roma contro la partita Italia-Israele
Nel pomeriggio, alcune decine di manifestanti si sono radunati a Piazzale Flaminio, muniti di fischietti, cartellini rossi e bandiere palestinesi, per contestare la partita tra le due nazionali. L’iniziativa ha voluto sottolineare la richiesta di sospendere l’incontro in segno di solidarietà verso il popolo palestinese, evidenziando le continue violenze e il contesto di conflitto nella regione.
In serata, alle 20:45, in contemporanea con il match a Udine, a Piazzale Ostiense si giocherà la prima “partita del campionato dei diritti umani” tra Italia e Palestina. L’evento, promosso dal Global Movement To Gaza insieme a varie associazioni palestinesi e italiane, ha visto la partecipazione di volti noti come il rapper e scrittore Kento, il rapper e produttore Piotta, gli attori Michele Riondino e Anna Foglietta, la cantautrice Paola Turci e i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano, che hanno giocato un’amichevole con una rappresentanza di giovani palestinesi. Gli organizzatori hanno voluto così sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti umani e sulla situazione della Palestina.
L’episodio di Udine si inserisce in un contesto di crescente tensione in tutta Italia, dove si sono registrati numerosi scontri durante le manifestazioni di solidarietà con Gaza. A Roma, ad esempio, una grande manifestazione pacifica di circa 250mila persone ha visto momenti di guerriglia urbana con lanci di bottiglie, petardi e barricate, che hanno causato il ferimento di 41 agenti delle forze dell’ordine e il fermo di diverse decine di manifestanti travisati.

Proteste anche a Bologna
Manifestazione e presidio pro Pal anche di fronte alla sede Rai di Bologna. Usb Bologna ha chiamato alla partecipazione dalle 19 alle 21 tramite i social e invitato a boicottare la partita Italia-Israele. Nel post pubblicato un giorno fa si legge “il boicottaggio sportivo è un elemento importante per rompere la macchina di propaganda sionista, per questo a Bologna anche noi saremo sotto la sede Rai locale in presidio: il nostro servizio pubblico non deve essere messo al servizio della propaganda”.
Protesta davanti alla Rai di Torino: palloni e vernice “rosso sangue”
Una manifestazione di protesta si è svolta oggi davanti alla sede Rai di Torino, dove si è tenuto un presidio Pro Palestina con la partecipazione di oltre duecento persone. La protesta è stata organizzata in concomitanza con la partita di qualificazione ai Mondiali tra Italia e Israele, disputata a Udine.
Durante il presidio, i manifestanti hanno lanciato palloni sporchi di vernice rossa, simbolicamente definiti “macchiati di sangue“, contro la sede Rai. Gettao anche un secchio colmo della stessa vernice nei pressi dell’ingresso. Al megafono, gli attivisti hanno dichiarato: “Restituiamo alla Rai questi palloni macchiati di sangue“.
Sulla cancellata dell’edificio la società di calcio popolare Asd Aurora Vanchiglia hanno affisso uno striscione in inglese con la scritta “Show Israel the red card” (“Mostra a Israele il cartellino rosso”). I manifestanti hanno anche esibito cartellini rossi, scandendo slogan quali “siamo tutti antisionisti” e “il calcio popolare ce l’ha insegnato, bloccare la partita non è reato“.






