Roma, 7 settembre 2025 – La capitale ha ospitato ieri un imponente corteo pro Palestina in occasione della partenza della Sumud Flotilla, iniziativa umanitaria internazionale che mira a portare beni di prima necessità alla popolazione della Striscia di Gaza, duramente colpita da quasi due anni di conflitto. Il corteo, che ha radunato tra le 200mila e le 250mila persone secondo la Questura di Roma, si è concluso a piazzale Ostiense con la suggestiva proiezione sulla storica Piramide Cestia della bandiera palestinese, raffigurata con macchie di sangue, accompagnata da canti e dal grido “siamo tutti antifascisti”.
La mobilitazione e la partecipazione popolare

Il corteo è partito da piazza Vittorio e ha attraversato le vie principali della città, coinvolgendo cittadini di tutte le età: studenti, famiglie, associazioni, collettivi e centri sociali si sono uniti in un clima di forte solidarietà. L’iniziativa, carica di emozioni e speranza, si è svolta nonostante la consapevolezza delle difficoltà e delle tensioni che si sarebbero potute verificare. La partecipazione massiccia dimostra la volontà di Roma di affiancare la mobilitazione globale contro il blocco e gli attacchi contro Gaza.
La Sumud Flotilla è stata oggetto di un attacco presumibilmente da un drone militare israeliano nella mattina del 9 settembre, a testimonianza delle difficoltà che l’iniziativa sta affrontando. Tuttavia, la risposta delle piazze internazionali e di quella romana rimane ferma nel contrastare quello che viene definito un genocidio.
Scontri e interventi delle forze dell’ordine
Nonostante la manifestazione si sia svolta principalmente in modo pacifico, nelle fasi di deflusso si sono registrati violenti scontri tra antagonisti e forze dell’ordine. Sono stati 41 gli agenti feriti, tra cui polizia di Stato, guardia di finanza, carabinieri e polizia penitenziaria. Alcuni gruppi di manifestanti incappucciati si sono staccati dal corteo principale tentando di deviare verso obiettivi istituzionali e la stazione, ma sono stati bloccati e identificati dalla polizia.
Durante gli scontri sono stati dati alle fiamme cassonetti e due autovetture, con lanci di bottiglie, petardi e bombe carta. Le forze dell’ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni per contenere i disordini. Complessivamente sono state identificate 262 persone, di cui 12 fermate e avviate a deferimento per reati quali danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha espresso apprezzamento per l’organizzazione della Questura e ha condannato i tentativi di violenza. La premier Giorgia Meloni ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro impegno e si è detta vicina agli agenti feriti.
La zona attorno alla Piramide Cestia, monumento romano antico risalente al I secolo a.C., è stata teatro finale della manifestazione. Questo storico sepolcro a forma di piramide, situato lungo la via Ostiense, ha offerto uno sfondo simbolico alla proiezione della bandiera palestinese, sottolineando così la valenza culturale e politica dell’evento.
Le immagini del corteo e degli scontri sono state documentate da diversi fotografi, tra cui Renato Ferrantini e Milos Skakal, e testimoniano la complessità di una manifestazione che ha unito forte impegno civile a momenti di alta tensione.






