Milano, 30 ottobre 2025 – In serata, centinaia di manifestanti si sono radunati davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per esprimere il loro dissenso contro il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv e per contestare le interruzioni del cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese. La protesta si è poi trasformata in un corteo che ha raggiunto la stazione metropolitana di Palestro.
La protesta contro il gemellaggio e le relazioni con Tel Aviv

I manifestanti hanno ribadito con fermezza la loro richiesta di sospendere ogni tipo di rapporto culturale ed economico con Tel Aviv, considerata da loro come una città che sostiene il “genocidio” del popolo di Gaza. “Questa tregua è una falsa”, hanno dichiarato alcuni partecipanti, sottolineando come i bombardamenti nella Striscia di Gaza proseguano nonostante gli accordi di cessate il fuoco.
Il luogo della manifestazione, Palazzo Marino, non è stato scelto a caso: la protesta mira direttamente all’amministrazione comunale di Milano, che dal 1997 è gemellata con Tel Aviv, città israeliana situata sulla costa del Mar Mediterraneo e centro economico e culturale di Israele. Il gemellaggio, avviato oltre 25 anni fa, è stato al centro di numerose critiche in questo contesto di crisi.
Un altro motivo di dissenso riguarda un recente appalto vinto dalla società pubblica MM, incaricata della costruzione di una delle tre tratte della metropolitana di Tel Aviv. Questo aspetto ha alimentato le polemiche tra i manifestanti, che vedono un legame economico diretto con la città israeliana e un coinvolgimento attivo di Milano nelle infrastrutture di Tel Aviv.
Tel Aviv e Milano: gemellaggio e tensioni in un contesto internazionale complesso
Tel Aviv, città fondata nel 1909, è una metropoli moderna riconosciuta per la sua vivace cultura laica e liberale e per essere un importante centro economico di Israele. La città è gemellata con Milano dal 1997, un legame che ha favorito scambi culturali e collaborazioni economiche nel corso degli anni.
Tuttavia, la situazione geopolitica attuale, segnata da continue tensioni e conflitti nella regione di Gaza, ha portato a un acceso dibattito sull’opportunità di mantenere rapporti istituzionali con Tel Aviv. Negli ultimi giorni, anche in Israele, migliaia di cittadini si sono mobilitati a Tel Aviv per chiedere la pace e un accordo che ponga fine alla guerra, evidenziando la complessità e la drammaticità della situazione.
La manifestazione milanese di questa sera si inserisce in questo contesto più ampio, rappresentando una voce critica e determinata a chiedere un ripensamento delle relazioni tra Milano e Tel Aviv, con particolare attenzione alle conseguenze umanitarie del conflitto in corso.






