Cuneo, 29 ottobre 2025 – Nuovi sviluppi nell’inchiesta sui maltrattamenti nel centro diurno gestito dalla cooperativa sociale “Per Mano”, situato alle porte di Cuneo, dove sono ospitati ragazzi autistici e con disabilità mentali. Nell’ambito di un secondo filone d’indagine, la direttrice Emanuela Bernardis e la coordinatrice Marilena Cescon sono state arrestate e portate in carcere, mentre altri indagati, tra infermieri, operatori socio-sanitari (oss) e altri dipendenti, hanno ricevuto misure cautelari che comprendono arresti domiciliari e divieti di avvicinamento, alcuni con braccialetto elettronico.
Indagini a Cuneo e processo in arrivo
Il primo filone del processo, con inizio previsto entro la fine dell’anno, vede imputate le due donne insieme a una psicologa, diversi infermieri e oss, alcuni già coinvolti nella prima inchiesta. Le accuse riguardano un clima di sopraffazione e degrado all’interno della struttura, con episodi continui di violenze fisiche, umiliazioni verbali e punizioni arbitrarie.

Tra i fatti più gravi contestati, si segnala un episodio in cui un ospite sarebbe stato colpito al volto con una scarpa da un infermiere, mentre un altro avrebbe subito una violenza fisica da parte della psicologa, che gli avrebbe schiacciato i genitali con il ginocchio per contenere gli impulsi sessuali. Alla direttrice e alla coordinatrice si contesta inoltre “indifferenza e trascuratezza” verso i bisogni essenziali e di cura di quindici ospiti, alcuni ancora minorenni all’epoca dei fatti, risalenti al periodo tra il 2014 e aprile 2019.
Reazioni e contesto sociale
L’inchiesta, che ha profondamente scosso la comunità locale, continua ad allargarsi con nuove testimonianze e accertamenti da parte delle autorità investigativi. Le misure cautelari adottate riflettono la gravità delle accuse, mentre si attende l’avvio del processo che potrebbe portare alla luce ulteriori episodi finora non denunciati.
Il caso solleva anche riflessioni più ampie sulla tutela della dignità delle persone con disabilità in strutture assistenziali, tema di crescente attenzione nel panorama nazionale. La vicenda conferma la necessità di un rigoroso controllo sul rispetto dei diritti umani e delle condizioni di vita di persone fragili, in particolare nei contesti di assistenza socio-sanitaria.






