Bologna, 26 dicembre 2025 – L’Emilia-Romagna continua a fare i conti con le ripercussioni dell’ennesima ondata di maltempo che ha investito la regione con piogge incessanti e piene di fiumi che hanno messo a dura prova il territorio. Il presidente della Regione, Michele De Pascale, ha fornito un aggiornamento sulla situazione, sottolineando come, a differenza del 2023, questa volta i sistemi di difesa idraulica abbiano retto, evitando tracimazioni e rotture arginali.
La situazione idrogeologica e i danni causati dall’alluvione
Secondo De Pascale, “la circolazione atmosferica che ha interessato la regione in questi giorni è risultata simile a quella del 2023, con piogge estremamente abbondanti e insistenti. Ma a differenza di allora, questa volta il sistema ha tenuto, non si sono registrate tracimazioni né rotture arginali: un segnale importante, frutto anche degli interventi realizzati e sintomo dell’urgenza di realizzarne moltissimi altri”. Il presidente ha ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione, con continui monitoraggi e controlli tecnici sugli argini, al fine di gestire in sicurezza la fase di ritorno alla normalità.
Le piogge eccezionali hanno comunque provocato gravi disagi: i fiumi della regione hanno raggiunto livelli critici, con 24 comuni allagati e migliaia di persone evacuate. L’allerta rossa è stata diramata per le province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, dove si registrano i danni più significativi. Il bilancio delle vittime è salito a 14, con un disperso, mentre le autorità continuano a gestire le emergenze e le evacuazioni precauzionali in alcune zone particolarmente esposte.
Protezione civile e interventi in campo
Il presidente De Pascale ha rivolto un sentito ringraziamento a tutto il sistema di protezione civile impegnato nell’emergenza, che ha visto mobilitati oltre 1.200 militari, decine di elicotteri, gommoni e mezzi speciali per le operazioni di soccorso. Enel ha attivato una task force con oltre 700 tecnici per il ripristino dell’energia elettrica, riuscendo a riattivare oltre 40mila utenze. Nel contempo, la circolazione ferroviaria resta sospesa su diverse tratte adriatiche, con tempi di ripristino ancora indefiniti.
De Pascale ha sottolineato l’importanza delle misure precauzionali adottate, come le evacuazioni temporanee, ricordando che “colonne d’acqua dai 10 ai 15 metri, anche laddove completamente contenute entro gli argini, non possono essere mai sottovalutate”. Il presidente ha assicurato che la Regione continuerà a monitorare costantemente la situazione, mantenendo un raccordo stretto con i territori, per garantire la sicurezza di cittadini e infrastrutture.
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