Roma, 3 ottobre 2025 – Un episodio di violenza ha scosso il Liceo Artistico Statale “Alessandro Caravillani” di Roma nella giornata del 2 ottobre. A denunciare quanto accaduto è stata Claudia Primangeli, madre di una studentessa dell’istituto, che ha chiarito la dinamica e le ragioni dell’aggressione subita da un gruppo di studenti e docenti.
Nessuna provocazione, solo violenza sui minori

Secondo il racconto di Claudia Primangeli, durante l’intervallo alcuni studenti si trovavano nel cortile della scuola per diffondere messaggi a favore della pace, intonando cori come “Free Palestine”. “Non c’era nessuna assemblea in corso, né gesti offensivi o manifestazioni antisemite, come invece è stato riportato in alcune ricostruzioni”, ha spiegato la madre.
La situazione è degenerata quando, intorno alle 11, un gruppo di 7-8 persone provenienti dal vicino Tempio ha intimato agli studenti di smettere. I docenti e la vicepreside hanno provato a calmare gli animi e gli studenti sono rientrati in classe. Tuttavia, al termine delle lezioni, all’uscita verso le 13, ad attenderli c’erano circa trenta uomini estranei alla scuola. Questi si sono schierati lungo il cortile insultando pesantemente studenti e insegnanti, anche con epiteti sessisti, e sono passati alle mani.
Un ragazzo è stato brutalmente aggredito: è stato gettato a terra, trascinato e preso per i capelli mentre i professori cercavano di proteggerlo, subendo a loro volta delle percosse. “I nostri figli erano spaventati, hanno visto la violenza in un luogo che dovrebbe essere sicuro”, ha aggiunto Primangeli. La madre ha inoltre criticato le dichiarazioni di scuse emerse dalla comunità ebraica, sottolineando che “un adulto non può picchiare dei ragazzi” e ribadendo che i giovani manifestavano per la vita e la fine di ogni guerra.
Il Liceo Alessandro Caravillani: storia e memoria
Il Liceo Artistico Statale “Alessandro Caravillani” prende il nome da un giovane studente, Alessandro Caravillani, ucciso nel 1982 durante una sparatoria tra terroristi neofascisti dei Nuclei Armati Rivoluzionari e le forze dell’ordine a Roma nel quartiere Aurelio. La sua tragica morte, avvenuta quando aveva solo sedici anni, ha segnato la memoria della città e dell’istituto, che porta il suo nome come simbolo di impegno civile e memoria storica.
L’episodio di violenza del 2 ottobre riporta l’attenzione sulla necessità di tutelare la sicurezza e la serenità all’interno delle scuole, luoghi deputati all’apprendimento e alla crescita. Il dirigente scolastico, la Dott.ssa Gioconda Martucci, ha diramato una comunicazione ufficiale in cui condanna fermamente gli eventi e conferma l’impegno della scuola per garantire un ambiente protetto per studenti e personale docente.
Il Liceo Caravillani continua a essere un punto di riferimento culturale e formativo a Roma, con iniziative come i workshop di fotografia condotti dalla storica dell’arte e docente Claudia Primangeli, che contribuiscono a valorizzare il patrimonio artistico e storico della città, come nel caso del recente evento al Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Fonte: Marco Vesperini - Caravillani, il racconto di una madre: "Nessuna provocazione, solo violenza su minori"






