Roma, 13 dicembre 2025 – È stato trovato morto ieri pomeriggio nel suo appartamento di New York, nel quartiere del Lower East Side, l’attore Peter Greene, noto per i suoi ruoli iconici negli anni ’90. La triste notizia è stata confermata dal suo manager di lunga data al New York Post.
Peter Greene, una carriera da “cattivo” di culto
Peter Greene, che aveva 60 anni, si è affermato principalmente per le interpretazioni di personaggi “cattivi” sul grande schermo. Tra i suoi ruoli più celebri spicca quello di Zed, la sadica guardia giurata e serial killer nel film cult di Quentin Tarantino “Pulp Fiction” (1994). Questo ruolo gli ha permesso di entrare nella storia del cinema, accanto a star come John Travolta, Samuel L. Jackson, Bruce Willis e Uma Thurman, in un film che ha rivoluzionato il genere crime con la sua narrazione non lineare e i suoi dialoghi eclettici.
Oltre a “Pulp Fiction”, Greene è ricordato anche per aver interpretato Dorian Tyrell, il mafioso spietato e antagonista di Jim Carrey e Cameron Diaz in “The Mask” (1994), un film che ha contribuito a lanciare definitivamente la carriera di Jim Carrey. Nei suoi circa 95 film, Greene ha preso parte anche a pellicole come “I Soliti Sospetti”, “Training Day” e “Laws of Gravity” e “Danko”.
Le circostanze della morte e il ricordo del manager
L’attore è stato trovato privo di sensi intorno alle 15:25 nel suo appartamento di Clinton Street ed è stato dichiarato morto sul posto, come riferito dalla polizia e dal suo manager Gregg Edwards, che ha lavorato con Greene per oltre dieci anni. Le autorità non sospettano alcun episodio doloso; la causa del decesso sarà accertata dal medico legale.
Edwards ha ricordato Peter Greene come “un ragazzo fantastico” e “uno dei più grandi attori della nostra generazione” con un cuore immenso. Il manager ha inoltre rivelato che Greene stava per iniziare a gennaio le riprese di un thriller indipendente intitolato “Mascots”, al fianco di Mickey Rourke. Sebbene avesse la reputazione di essere una persona difficile sul set, era un perfezionista che puntava sempre a un’interpretazione impeccabile.
Originario di Montclair, New Jersey, Greene ha avuto una vita segnata da difficoltà personali, tra cui un passato di dipendenza e un tentativo di suicidio nel 1996. Dopo quel momento, aveva cercato di curare le sue dipendenze e continuato a lavorare nel cinema e in televisione fino agli ultimi anni.
Il mondo del cinema perde così una figura di culto, la cui presenza sullo schermo ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema degli anni ’90.
