Napoli, 31 luglio 2025 – Si sono svolti oggi a Secondigliano i funerali di Luigi Romano, uno dei tre operai tragicamente deceduti nei giorni scorsi a Napoli, in un incidente sul lavoro verificatosi nel cantiere edile del Rione Alto. Romano è precipitato da un cestello elevatore, perdendo la vita sul colpo. La cerimonia, tenutasi nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano, è stata segnata da un clima di profondo dolore e rabbia, con la partecipazione di familiari, amici, colleghi e rappresentanti istituzionali.
L’ultimo saluto e le parole di dolore della famiglia
Durante i funerali, gremiti di persone, la sorella di Luigi Romano ha espresso con forza la sua amarezza: “Se avessero avuto le imbracature, oggi mio fratello sarebbe vivo. Non se ne può più di queste vittime innocenti sul lavoro. Basta.” Un grido di indignazione che ha colpito tutti i presenti, sottolineando la drammaticità di una situazione che si ripete troppo spesso sul territorio napoletano.
Indagini e reazioni istituzionali
Il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, intervenuto dopo la cerimonia, ha ricordato che la ditta per cui lavorava Romano era già stata coinvolta in un precedente incidente sul lavoro, con un altro operaio rimasto ferito. “Con questa nuova tragedia – ha detto – non possiamo permettere che finisca tutto in prescrizione, come accade spesso. Chi ha sbagliato deve pagare. Lo dobbiamo alle famiglie.” La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità, iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone.
Le indagini si concentrano in particolare sui perni e bulloni a cui era fissato il montacarichi, il cui cedimento ha causato la caduta dei tre operai, tra cui Romano. I lavoratori erano privi di imbracature di sicurezza e sono precipitati da un’altezza di circa venti metri mentre trasportavano rotoli bituminosi sul lastrico solare. Due di loro risultavano inoltre impiegati in nero. La Procura ha disposto un accertamento irripetibile con rilievi fotografici e la rimozione della struttura danneggiata, operazioni alle quali parteciperanno anche i consulenti delle parti coinvolte.
Il grido della Chiesa e dei sindacati
Al funerale di Romano ha partecipato anche il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, che ha definito le vittime come “vittime di un’ingiustizia che ha nomi e responsabilità”. Nel suo messaggio ha denunciato la piaga degli appalti senza scrupoli e del lavoro nero, affermando che “non è stato il destino” a causare la morte degli operai, ma “l’assenza delle regole, la mancanza di sicurezza e di controllo”.
Anche le organizzazioni sindacali Uil e Cgil hanno espresso il proprio cordoglio e la determinazione a proseguire la battaglia per la sicurezza sul lavoro. Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, ha ribadito l’impegno della campagna “zero morti” sul lavoro, mentre Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, ha sottolineato che le parole di cordoglio devono essere accompagnate da azioni concrete di prevenzione, formazione e pene severissime per chi ignora la sicurezza.
Napoli piange ancora una volta la perdita di vite umane sul luogo di lavoro, in un contesto che necessita di controlli e prevenzione più efficaci per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori.





