Gustavo Bellazzini è deceduto alla Spezia all’età di 103 anni. Il marinaio, sopravvissuto all’affondamento del 1943, ha dedicato la sua vita a tramandare la memoria dei compagni
Gustavo Bellazzini, ultimo superstite della corazzata Roma, è venuto a mancare all’età di 103 anni a La Spezia. La sua morte segna la conclusione di un’epoca significativa per la memoria storica della Seconda Guerra Mondiale e per tutti coloro che hanno vissuto le drammatiche vicende legate all’affondamento della nave, avvenuto nel Mediterraneo il 9 settembre 1943, solo un giorno dopo l’armistizio dell’8 settembre.
La vita di un eroe
Nato nel 1921, Bellazzini era un marinaio scelto con il ruolo di fuochista. Ricordato per il suo coraggio, sopravvisse a un primo bombardamento nel porto di Napoli e, il giorno dell’affondamento, si trovava a bordo della Roma, sotto il comando dell’ammiraglio Carlo Bergamini. Durante il bombardamento aereo tedesco che colpì la nave, Bellazzini si tuffò in mare per salvarsi, riuscendo a raggiungere un’altra unità italiana che lo portò in salvo a Minorca, insieme a molti altri superstiti. La notizia della sua sopravvivenza giunse alla sua famiglia solo mesi dopo, tramite una lettera che li rassicurò, poiché avevano temuto il peggio.
Un custode della memoria
Nel corso degli ultimi ottant’anni, Bellazzini ha dedicato la sua vita a mantenere viva la memoria dei suoi compagni di equipaggio, affermando con forza: “Posso dimenticarmi cosa ho mangiato per colazione, ma non dimenticherò mai la mia nave.” Questa frase riflette non solo il legame indissolubile con la corazzata Roma, ma anche il senso di comunità e di fratellanza che si era creato tra i membri dell’equipaggio.
Un riconoscimento tardivo
Nel 2023, Bellazzini è stato onorato con una decorazione d’onore interforze durante una cerimonia celebrativa della Marina, tenutasi a La Spezia, che ha sottolineato il suo contributo e quello dei suoi compagni al servizio della patria.






