Locri, 18 agosto 2025 – Una vicenda singolare e drammatica si è consumata sulla spiaggia di Marina di Caulonia, località balneare della provincia di Reggio Calabria, dove una donna piemontese di 30 anni ha partorito da sola e abbandonato la neonata tra i cespugli.
Il parto solitario sulla spiaggia di Marina di Caulonia a Locri
La donna, in vacanza a Locri, si è distesa sulla sabbia e ha dato alla luce una bambina, tagliando autonomamente il cordone ombelicale con una lama che aveva portato con sé. Dopo il parto, la neonata di circa tre chili è stata lasciata tra le sterpaglie poco distante dal luogo della nascita. Due giovani residenti, presenti sulla spiaggia per caso, hanno notato la neonata e hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri, che hanno individuato la madre e trasferito entrambe all’ospedale di Locri.
Le condizioni della neonata e la volontà della madre
La bambina è risultata in buone condizioni di salute ed è stata temporaneamente accolta nel reparto di Pediatria dell’ospedale locale. La madre, dopo le prime cure nel reparto di Ginecologia, ha espresso la volontà di affidare la neonata, esercitando un diritto previsto dalla normativa italiana. L’autorità giudiziaria e i servizi sociali sono stati immediatamente informati per avviare l’iter di affido temporaneo, in attesa di individuare una famiglia affidataria. La legge consente alla madre un breve periodo per riconsiderare la propria decisione prima di avviare formalmente il percorso verso l’adozione.
“È stata chiamata Fabiana, come la dottoressa della maternità che l’ha curata per due giorni”, ha dichiarato il sindaco di Caulonia Francesco Gagliuso. “Oggi sono stato in ospedale e Fabiana è stata sommersa da regalini, peluche, creme, bavaglini. Siamo tempestati da telefonate di famiglie che si offrono di adottarla. Fabiana è ancora in ospedale, è stata affidata a una famiglia di Reggio Calabria e li raggiungerà nelle prossime ore”, ha concluso il primo cittadino.
Il parto in anonimato: un’opzione legale poco conosciuta
In Italia esiste la possibilità del parto in anonimato, una pratica legale che permette a ogni donna di partorire in ospedale senza rivelare la propria identità, evitando così di dover riconoscere il neonato. Nelle certificazioni di nascita, la madre è indicata come “donna che non consente di essere nominata”, garantendo la riservatezza anche al personale medico e all’anagrafe. Questa soluzione, poco diffusa e spesso ignorata, potrebbe prevenire situazioni drammatiche di abbandono come quella accaduta a Marina di Caulonia.
Recentemente, casi simili hanno destato forte attenzione mediatica, come quello di Chiara Petrolini, la giovane studentessa accusata di duplice infanticidio e sepoltura dei neonati, episodi avvenuti in provincia di Parma. Anche in quella vicenda emerge la complessità del tema delle gravidanze non dichiarate e delle difficoltà di molte donne nel chiedere aiuto e tutela.






