Roma, 16 agosto 2025 – L’attore e comico Lino Banfi ha reso noto all’ANSA di aver subito un grave episodio di utilizzo illecito della propria identità e immagine, sfruttata per la promozione di un prodotto cosmetico tramite un video diffuso sui social network. Nel filmato, la voce attribuita a Banfi è stata generata artificialmente con l’ausilio di intelligenza artificiale, veicolando informazioni false e ingannevoli riguardanti una crema definita “miracolosa”.
La denuncia di Lino Banfi e le azioni legali in corso
Lino Banfi, noto per la sua lunga carriera nel cinema e nella televisione italiana, ha espresso il proprio disappunto per la strumentalizzazione della sua figura pubblica. “Non posso permettere che la mia identità personale, umana e professionale, apprezzata da tanti amici come quella di un serio nonno di famiglia, sia volgarizzata per promuovere una pubblicità meschina che tende a strumentalizzare la credulità popolare al fine di perpetrare un futile inganno”, ha dichiarato l’attore.
Banfi ha già incaricato il proprio legale, l’avvocato Giorgio Assumma, di avviare tutte le iniziative giudiziarie necessarie sia in ambito nazionale che internazionale, con l’obiettivo di identificare e punire severamente i responsabili e i loro intermediari. Assumma, noto avvocato nel settore dello spettacolo e consulente di numerose personalità italiane, segue da vicino il caso con grande attenzione.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle identità digitali
L’uso di intelligenza artificiale per riprodurre la voce e l’immagine di personaggi pubblici a fini pubblicitari senza consenso rappresenta un fenomeno in crescita, con implicazioni legali e morali significative. Nel caso di Banfi, si tratta di una diffusione non autorizzata che mira a sfruttare la popolarità dell’attore per fini commerciali ingannevoli, minando la fiducia del pubblico e ledendo la reputazione di persone note.
L’attore pugliese, celebre volto della commedia italiana e ambasciatore UNICEF, ribadisce così la necessità di un intervento deciso contro queste pratiche scorrette, che rischiano di compromettere non solo la sua immagine ma anche quella di altre figure pubbliche.






