Venezia, 18 settembre 2025 – Si è svolta ieri presso il Tribunale di sorveglianza un’udienza decisiva riguardante la richiesta di libertà condizionale per Enrico “Chico” Forti, detenuto da quasi 27 anni, di cui gli ultimi 16 mesi trascorsi nel carcere di Montorio a Verona. Lo ha reso noto all’ANSA suo zio, Gianni Forti, che ha espresso fondate speranze per un esito positivo della valutazione.
La condotta in carcere e la speranza di liberazione
Gianni Forti ha sottolineato come durante tutto il periodo di detenzione la condotta di Chico sia stata irreprensibile, elemento che, unito al riconoscimento degli anni già scontati negli USA, potrebbe favorire la concessione della scarcerazione anticipata prevista dall’ordinamento giudiziario italiano. “Non è mai stato considerato una persona pericolosa, nonostante la condanna per omicidio”, ha aggiunto lo zio, evidenziando l’importanza di questa decisione anche per la famiglia di Forti, in particolare per la madre anziana e per i tre figli che non vede da quando furono piccoli.
Il lungo iter giudiziario di Chico Forti
Enrico Forti, detto Chico, ex velista e produttore televisivo trentino, è stato condannato nel 2000 negli USA all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, proprietario del celebre Pikes Hotel di Ibiza. La vicenda giudiziaria, iniziata dopo il ritrovamento del corpo di Pike a Miami nel 1998, ha visto Forti coinvolto in un processo complesso e controverso, che ha diviso l’opinione pubblica tra sostenitori della sua innocenza e della sua colpevolezza.
Dopo oltre vent’anni di detenzione negli Stati Uniti, Forti è stato trasferito in Italia nel 2024, dove ha continuato a scontare la pena nel carcere veronese. La recente udienza rappresenta un passaggio cruciale verso una possibile conclusione di un lungo capitolo di sofferenza personale e familiare. La decisione del Tribunale di sorveglianza è attesa entro pochi giorni.

