Fumata bianca alle 18.08 di ieri: Robert Francis Prevost è il nuovo Papa Leone XIV. Durante il suo saluto, ha enfatizzato la necessità di una Chiesa missionaria e ha richiamato la dottrina sociale. Numerosi leader mondiali hanno congratulato il Pontefice
Oggi, 9 maggio 2025, si celebra un momento storico per la Chiesa cattolica con la prima messa di Leone XIV nella Cappella Sistina, primo impegno ufficiale del nuovo Papa. Questo rito, carico di significato e simbolismo, rappresenta non solo l’inizio del pontificato di Robert Francis Prevost, ma anche una nuova fase per la comunità ecclesiale e per i fedeli di tutto il mondo. Domenica alle 12 invece la recita della preghiera del Regina Coeli dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro.
La cerimonia di investitura
La cerimonia avrà inizio alle 12 e sarà un’occasione per il nuovo Pontefice di condividere la sua visione e le sue speranze per la Chiesa. Leone XIV, eletto con una fumata bianca alla quarta votazione durante il Conclave di giovedì, ha già fatto sentire la sua presenza con un messaggio di pace e unità nella sua prima apparizione pubblica. “La pace sia con tutti voi”, sono state le sue parole di apertura, richiamandosi al saluto del suo predecessore, Papa Francesco.
Un leader di esperienza
Nato a Chicago nel 1955, Prevost ha una lunga carriera di servizio missionario, soprattutto in Perù, dove ha lavorato per oltre un decennio. La sua esperienza lo ha reso un leader rispettato, capace di affrontare le sfide contemporanee della Chiesa, come il dialogo interreligioso e la missione di accoglienza verso i più vulnerabili. Durante il suo primo discorso, ha sottolineato l’importanza di una “Chiesa missionaria, che costruisce ponti e dialogo”, un invito a tutti i fedeli a essere agenti di carità e amore.
Un pontificato simbolico
Il suo nome, Leone XIV, è una scelta simbolica che richiama la dottrina sociale della Chiesa, un tema che sembra voler guidare il suo pontificato. Matteo Bruni, portavoce del Vaticano, ha spiegato che questa denominazione rappresenta un forte richiamo ai principi di giustizia e pace, fondamentali in un’epoca segnata da conflitti e divisioni.
In un’atmosfera di attesa e speranza, oltre 150.000 persone si sono radunate in Piazza San Pietro per assistere all’elezione e ricevere la benedizione “Urbi et Orbi”. L’emozione è palpabile, con applausi e cori che hanno accolto il nuovo Papa, il quale ha anche espresso gratitudine verso il suo predecessore, creando un legame di continuità e rispetto tra le diverse fasi della storia della Chiesa.
Le congratulazioni sono arrivate da leader mondiali, evidenziando l’importanza del nuovo Pontefice sulla scena internazionale. Ursula Von der Leyen, Volodymyr Zelensky, Vladimir Putin e Donald Trump hanno tutti espresso il loro sostegno, riconoscendo il ruolo cruciale che la Chiesa può avere nel promuovere la pace e la dignità umana.
Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’impegno dell’Italia per i diritti inviolabili e la dignità, ribadendo la speranza che le parole di Leone XIV possano ispirare un rinnovato spirito di fraternità tra i popoli. Anche la premier Giorgia Meloni ha scritto una lettera al Papa, esprimendo il desiderio che gli italiani possano trovare in lui una guida sicura in tempi incerti.
Oggi, la Cappella Sistina non sarà solo il palcoscenico di una messa, ma diventerà anche il simbolo di una Chiesa che si rinnova, pronta ad affrontare le sfide del presente con un cuore aperto e una mano tesa verso chi ha bisogno.






