Si delineano nuovi sviluppi nella vicenda del Leoncavallo, storico centro sociale milanese recentemente sfrattato dalla sua sede storica in via Watteau. A presentare la manifestazione di interesse per gli spazi comunali di via San Dionigi, potenziale nuova casa del centro, non sarà l’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, ma la fondazione creata dal Leoncavallo nel 2004. La scelta è motivata da alcune pendenze legali che gravano sull’associazione, soprattutto con il Ministero dell’Interno.
Pendenze legali e risarcimenti richiesti
Secondo quanto riportato da Il Giorno, l’associazione Mamme antifasciste è coinvolta in una controversia con il Viminale, che ha avanzato nei confronti della presidente Marina Boer una richiesta di risarcimento pari a tre milioni di euro. Questa somma corrisponde a quanto il ministero è stato condannato a versare ai proprietari dell’area di via Watteau, la famiglia Cabassi, a causa dei mancati sgomberi dello stabile occupato per decenni. Marina Boer, che da anni guida l’associazione, ha più volte dichiarato di vivere di pensione e ha manifestato la sua preoccupazione per l’eventuale pignoramento dei suoi beni personali.
Il passaggio della manifestazione di interesse alla fondazione nasce anche per tutelare il futuro del centro sociale da possibili ricorsi annunciati da esponenti del centrodestra, che intendono contestare il regolamento del bando comunale previsto per i primi di settembre, dopo l’approvazione delle linee guida in giunta il 28 agosto.
Il futuro del Leoncavallo: verso un nuovo bando comunale
Il Comune di Milano, infatti, si appresta a pubblicare un bando per l’assegnazione degli spazi di via San Dionigi, dove potrebbe trovare sede il centro sociale. La fondazione, istituita nel 2004, è stata scelta come interlocutore ufficiale per presentare la manifestazione di interesse, in un contesto segnato da tensioni e complesse dinamiche legali. Il trasferimento dal vecchio stabile di via Watteau, occupato abusivamente per oltre trent’anni, è ormai imminente e rappresenta un passaggio cruciale per la sopravvivenza di questa storica realtà milanese.
L’amministrazione comunale appare determinata a regolarizzare la situazione e a garantire la continuità delle attività culturali e sociali del Leoncavallo, mantenendo viva una presenza storica nel panorama cittadino, nonostante le difficoltà legate alle controversie giudiziarie e alle opposizioni politiche.






