“Leggerò il dispositivo, le motivazioni, e poi vedremo cosa succederà, magari faremo ricorso in Cassazione, magari lo farà la Procura, vedremo”. Così l’avvocato difensore, Alessia Pontenani, ha commentato la sentenza della Corte d’Assise d’Appello che ha ridotto a 24 anni di carcere la condanna per Alessia Pifferi, la donna responsabile – nell’estate del 2022 – dell’omicidio della figlia di diciotto mesi, abbandonata per sei giorni nel suo appartamento nel quartiere di Ponte Lambro, a Milano. “I giudici hanno avuto coraggio. Sono abbastanza soddisfatta, ma lo sarei stata di più se avessero accolto in pieno l’appello”, ha continuato la legale, “però mi hanno accolto due motivi su tre: la riapertura del dibattimento e le attenuanti generiche, soprattutto il fatto di aver tolto – presumo – l’aggravante dei futili motivi, però non ho visto il dispositivo e mi sono distratta durante la lettura della sentenza”. L’avvocato si è invece dispiaciuta che la Corte non abbia riconosciuto la piena incapacità di intendere e di volere, “nonostante tutti i problemi di Alessia Pifferi”. E infatti, a suo dire, durante la lettura della sentenza la sua assistita “non ha capito nulla: non ha detto nulla e l’hanno portata via immediatamente”.






