Perugia, 22 luglio 2025 – Si è conclusa oggi la dolorosa vicenda umana di Laura Santi, la giornalista e attivista perugina affetta da una forma avanzata di sclerosi multipla, che ha scelto di porre fine alle proprie sofferenze attraverso il suicidio medicalmente assistito nella sua abitazione, alla presenza del marito Stefano. La notizia ha suscitato un immediato cordoglio e una forte eco nel panorama politico e sociale, ponendo nuovamente al centro del dibattito la questione del diritto all’autodeterminazione sulla fine della vita e le battaglie civili portate avanti da Laura.
La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi: “Porteremo avanti le battaglie di Laura Santi”
La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha voluto ricordare Laura Santi con parole cariche di rispetto e impegno. “Laura è stata una testimone di speranza, per chi come lei ha lottato per un fine vita dignitoso, libero da pregiudizi e vissuto fino all’ultimo respiro con la stessa libertà con cui abbiamo il diritto di vivere” ha dichiarato la prima cittadina. Ferdinandi ha sottolineato che “le sue battaglie non finiscono con la sua scomparsa e come comunità continueremo a portarle avanti con il cuore e l’impegno che Laura ha sempre messo in ogni sua causa”.
La sindaca ha evidenziato il valore umano e sociale di Laura non solo come giornalista, ma come donna che ha dato voce a chi spesso non ne aveva, impegnandosi con coraggio in tematiche complesse e delicate. Recentemente, Laura Santi aveva ricevuto il Baiocco d’oro, riconoscimento attribuito dalla città di Perugia per il suo coraggio nell’affrontare la malattia e nel promuovere un dibattito aperto sul fine vita. “Laura, che la tua luce continui a brillare nei cuori di chi ti ha voluto bene”, ha concluso Vittoria Ferdinandi.
L’iter complesso: dalla battaglia giudiziaria al riconoscimento del diritto
Laura Santi, nata nel 1975, era affetta da oltre 25 anni da una forma progressiva e grave di sclerosi multipla che l’aveva resa tetraplegica, con perdita quasi totale delle funzioni motorie e molteplici complicanze invalidanti. Nonostante le enormi difficoltà fisiche, Laura ha continuato a battersi attivamente per il diritto all’autodeterminazione.
Il suo percorso verso il riconoscimento del diritto al suicidio medicalmente assistito è stato lungo e complesso. Nel novembre 2022 aveva richiesto alla AUSL Umbria 1 la verifica dei requisiti previsti dalla sentenza Cappato della Corte Costituzionale. La ASL, dopo diversi solleciti e ricorsi giudiziari, inizialmente riteneva che Laura non soddisfacesse i criteri per accedere alla procedura. Solo nel novembre 2024, dopo un iter giudiziario iniziato nel 2023 e caratterizzato da due denunce, diffide, un ricorso d’urgenza e reclami, la commissione medica multidisciplinare ha finalmente certificato che Laura possedeva i requisiti richiesti, confermati poi dal comitato etico nel giugno 2025.
L’Associazione Luca Coscioni, che ha seguito da vicino l’intera vicenda, ha sottolineato come Laura abbia lottato per tre anni in un percorso giudiziario e sanitario spesso lento e farraginoso, che ha messo a dura prova la sua dignità e la sua serenità.
La Procura della Repubblica di Perugia ha seguito le vicende con attenzione e al momento non intende aprire un fascicolo specifico sul caso, ritenendo che il suicidio assistito sia avvenuto nel rispetto dei parametri indicati dalla Corte costituzionale.
Reazioni politiche e sociali: un impegno a proseguire la battaglia
Diverse voci della politica e della società civile hanno commentato la morte di Laura Santi con parole di cordoglio e riflessione. Il senatore Alfredo Bazoli, vicepresidente del Gruppo PD al Senato, ha definito la vicenda di Laura un monito per affrontare con equilibrio e senza ideologie la legge sul fine vita, auspicando un intervento legislativo rispettoso dell’autodeterminazione e della dignità delle persone.
Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha evidenziato la dignità con cui Laura ha affrontato la sua scelta e ha criticato il Parlamento per la mancata approvazione di una legge adeguata sul fine vita, sottolineando la necessità di superare proposte peggiorative rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale.
Anche Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, ha ricordato Laura come una donna libera che ha lasciato una grande lezione di coraggio e libertà, impegnata fino alla fine per una legge giusta sul suicidio assistito.
L’Azienda Usl Umbria 1 ha espresso profondo cordoglio per la morte di Laura e ha ribadito di aver operato con scrupolo nel rispetto delle ordinanze del Tribunale di Perugia e della giurisprudenza della Corte costituzionale, sottolineando il difficile equilibrio tra tutela della vita e diritto all’autodeterminazione terapeutica.
Per approfondire: Suicidio assistito, la giornalista perugina Laura Santi è morta nella propria abitazione






