Con il latitante Sandro Arzu, 56 anni di Arzana, fermate altre quattro persone
Sandro Arzu, 56 anni, catturato dopo due anni di latitanza, è accusato dell’omicidio di Beniamino Marongiu avvenuto ad Arzana il 9 luglio 2024. Le indagini rivelano un legame tra crimini e traffico di droga tra gruppi rivali. Sequestrata una pistola con matricola abrasa.
L’arresto di Sandro Arzu, avvenuto a Cagliari dopo due anni di latitanza, segna un importante passo avanti nelle indagini sull’omicidio di Beniamino Marongiu, avvenuto il 9 luglio 2024 ad Arzana, in Ogliastra. Arzu, 56 anni, è accusato di aver orchestrato un delitto che si inserisce in un contesto di conflitto tra bande legate al traffico di droga. La sua cattura è avvenuta grazie al lavoro congiunto dei carabinieri, che hanno utilizzato sia metodi tradizionali che tecnologie moderne.
L’importanza dell’arresto
Il Procuratore della Repubblica di Cagliari, Rodolfo Sabelli, ha evidenziato come questo arresto sia cruciale per affrontare la serie di crimini che minacciano la stabilità sociale dell’area. Durante le operazioni di arresto, i carabinieri hanno rinvenuto una pistola con matricola abrasa e munizioni, elementi che potrebbero risultare fondamentali per la ricostruzione del delitto. Si sta attualmente verificando se l’arma trovata sia quella utilizzata per uccidere Marongiu.
Un passato criminale significativo
Sandro Arzu non è nuovo alle forze dell’ordine, avendo già un passato criminale che include un’omicidio risalente al 1993, quando fu condannato per la morte di Bruno Ferrai, considerato l’assassino del loro padre. La sua latitanza era iniziata nel 2023, dopo essere scampato a un agguato nel settembre 2021.
La dinamica dell’omicidio
L’omicidio di Marongiu, avvenuto in pieno giorno con nove colpi di pistola, ha scosso la comunità di Arzana. La vittima, con un lungo curriculum criminale che include reati di traffico di armi e droga, ha fatto ipotizzare agli inquirenti che la sua morte possa essere legata a vendette all’interno dei traffici illeciti di droga. Le indagini sono ancora in corso, con l’obiettivo di chiarire eventuali coinvolgimenti di altri soggetti e garantire la sicurezza della cittadinanza.
In questo contesto di crescente violenza legata al crimine organizzato, le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione, preoccupate per la sicurezza e il benessere della comunità.