Modena, 21 agosto 2025 – Martina Strazzer, imprenditrice e fondatrice del noto marchio di gioielli Amabile, si è trovata al centro di un acceso dibattito dopo la decisione di non rinnovare il contratto a una dipendente incinta al quarto mese di gravidanza. Le polemiche erano esplose a seguito della denuncia pubblica della giornalista Charlotte Matteini, che aveva accusato l’azienda di discriminazione. Ora Strazzer risponde con un comunicato dettagliato, chiarendo la posizione dell’azienda e spiegando i motivi dietro la scelta.
La vicenda della dipendente incinta e la replica di Martina Strazzer
“In Amabile crediamo fermamente che la gravidanza non rappresenti un ostacolo, ma un valore”. Così Martina Strazzer apre il suo intervento, sottolineando l’impegno dell’azienda nel tutelare le lavoratrici in stato di gestazione. La giovane imprenditrice spiega che la collaboratrice, Sara, era stata selezionata “tra numerosi candidati esclusivamente per le sue competenze” con l’intento di instaurare un rapporto lavorativo stabile. Tuttavia, racconta Strazzer, “sono emerse criticità lavorative molto più complesse e profonde di quanto avessimo immaginato, a seguito di verifiche interne e consulenze esterne”.
La decisione di non rinnovare il contratto, spiega l’imprenditrice, è stata dolorosa ma inevitabile: “Abbiamo dovuto scegliere tra ignorare i problemi o affrontarli, assumendoci la responsabilità di una decisione difficile per il bene dell’intera azienda e dei suoi oltre 40 dipendenti”. L’azienda respinge l’accusa di discriminazione, precisando che la gravidanza non è mai stata e non sarà mai motivo di esclusione o licenziamento.
Impegno aziendale e dati sul personale: la strategia di Amabile
Per rafforzare la propria posizione, Martina Strazzer fornisce una panoramica sull’attuale situazione occupazionale di Amabile. Dall’apertura l’azienda ha instaurato numerosi rapporti lavorativi: il 77% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, segno di una politica occupazionale stabile e inclusiva. Sono stati avviati 11 tirocini, con 8 trasformati in contratti a tempo indeterminato, e 14 contratti di apprendistato, molti ancora attivi, con diverse conversioni anticipate a tempo indeterminato.
“Le cessazioni – precisa Strazzer – sono per lo più dovute a dimissioni volontarie, legate a nuove opportunità professionali o scelte personali. Solo in un caso si è proceduto a un licenziamento per giusta causa”. L’imprenditrice sottolinea inoltre che il silenzio mantenuto fino ad oggi è stato dettato dalla necessità di gestire la vicenda nel rispetto della privacy.
La comunicazione social
Al centro della polemica anche l’annuncio social dell’assunzione della giovane incinta, criticato come mera “operazione di marketing”. Martina Strazzer ribatte chiarendo che quell’annuncio era finalizzato a comunicare un principio fondamentale: “Nessuna donna in Amabile dovrà mai scegliere tra la realizzazione professionale e la maternità”. La gravidanza “non è e non sarà mai un impedimento all’assunzione o alla permanenza in azienda”, dichiara con fermezza.
Nonostante le critiche, l’imprenditrice ribadisce l’impegno del marchio nel creare un ambiente lavorativo inclusivo e rispettoso, dove ogni risorsa possa esprimere il proprio valore senza discriminazioni.


