Lampedusa ha accolto 144.641 migranti dall’inizio di giugno 2023, con un predominio del 73,6% di uomini. Tra le principali nazionalità, spiccano Bangladesh, Siria e Tunisia. La Croce Rossa Italiana sottolinea l’attenzione dedicata alle vulnerabilità e al rispetto dei diritti umani nel centro
Lampedusa ha visto un notevole incremento nel numero di migranti accolti, con 144.641 migranti assistiti dalla Croce Rossa Italiana nell’hotspot locale dal primo giugno 2023 al 31 maggio 2025. Questo dato, che evidenzia l’impegno costante dell’organizzazione, mostra come il 73,6% dei migranti siano uomini, il 7,9% donne e il 18,5% minori. Le nazionalità predominanti tra i migranti includono Bangladesh, Siria, Tunisia e Guinea, con percentuali significative che riflettono le attuali dinamiche migratorie.
Gestione degli sbarchi e assistenza
Nel corso di questi due anni, la Croce Rossa ha gestito 3.434 sbarchi, offrendo assistenza dedicata e affrontando 5.973 vulnerabilità e bisogni specifici. L’operazione ha dimostrato l’efficacia della risposta dell’organizzazione a situazioni di crisi umanitaria, mantenendo sempre al centro il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali.
Aumento della pressione migratoria
Dal 1 gennaio 2025 al 31 maggio 2025, Lampedusa ha accolto 18.035 migranti, con un incremento del 25,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento sottolinea la crescente pressione migratoria nel Mediterraneo, un fenomeno complesso che richiede un approccio coordinato sia a livello nazionale che internazionale.
L’importanza dell’umanità nelle storie dei migranti
Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, ha affermato: “A Lampedusa e in tutti i porti del Paese, il nostro emblema garantisce l’umanità a ciascuna donna, uomo, bambina e bambino giunti sulle nostre coste”. Valastro ha messo in evidenza l’importanza di ascoltare le storie personali di ciascun migrante, che spesso includono esperienze di violenza, disastri e conflitti. Queste narrazioni, ha avvertito, rappresentano il vero cuore della crisi migratoria, richiedendo una risposta non solo logistica, ma anche profondamente umana e compassionevole.
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